No Man’s Sky, nuovo titolo (dopo la serie Joe Danger) del team britannico indipendente Hello Games, è un’opera priva di un vero e proprio scopo, narrativa, missioni preimpostate, e dove esistono solo il giocatore, l’immensità della galassia, i pianeti e le stelle. Un universo potenzialmente (quasi) infinito grazie ad una tecnologia di generazione procedurale dei pianeti, in grado di dar vita a 18 trilioni di possibili corpi celesti esplorabili, ognuno dotato di un suo clima, flora e fauna, morfologia e civiltà aliene. Una vastità che ha preoccupato moltissimi appassionati e addetti ai lavori, i quali l’hanno accostata ad un gameplay potenzialmente noioso. È davvero così?
No Man’s Sky è un videogioco impossibile da incasellare in un qualche genere tradizionale . Potremmo definirlo un gigantesco sandbox dentro al quale il giocatore-astronauta può spostarsi da una galassia all’altra con la sua piccola astronave esplorando tutti i pianeti che vuole. Una volta atterrati sul pianeta sconosciuto di turno e reclamata la propria scoperta – che si può condividere online con altri giocatori – si può assorbire materie prime come zinco, platino, carbonio, plutonio e altro ancora da piante, rocce e tantissimi altri elementi tramite un’apposita pistola. Le risorse sono fondamentali per il proseguo dell’avventura poiché servono a ricaricare la stessa arma, la tuta, la navicella, creare altri oggetti tramite un sistema di crafting o installare upgrade per l’equipaggiamento e l’astronave.
L’immensità della galassia e la grande (per non dire totale) libertà d’azione possono sembrare inizialmente dei punti di forza, ma ad un certo punto, per i giocatori più tradizionalisti, potrebbero trasformarsi in un limite. In realtà una sorta di obiettivo ci sarebbe, ed è quello di raggiungere il centro della Galassia, ma come ribadito più volte dagli sviluppatori non rappresenta la vera essenza del gioco, ma si tratta semplicemente di un espediente per accontentare l’utenza mainstream. E giocando lo si percepisce immediatamente.
L’infinito di No Man’s Sky è dunque limite e punto di forza allo stesso tempo. A far pendere da una parte o dall’altra l’ago della bilancia è la persona che lo gioca, lo spirito con cui si vuole approcciare la galassia tratteggiata da Hello Games, quello che si sta cercando. No Man’s Sky va giocato per il semplice gusto di esplorare, scoprire pianeti, galassie, razze aliene, nuove lingue.