La narrativa di Quantum Break ruota attorno alla tematica del viaggio nel tempo. Il giocatore, nei panni di Jack Joyce, viene invitato presso la fittizia Università di Riverport dal vecchio amico, nonché ambizioso imprenditore, Paul Serene, al lavoro su un misterioso progetto per il cui completamento ha bisogno di un partner fidato. Su indicazione di Paul, Jack si ritrova ben presto (e inconsapevolmente) ad attivare una vera e propria macchina del tempo. L’esperimento avrà però un esito negativo e causerà una frattura nel continuum spazio-temporale. Un incidente dagli effetti a dir poco devastanti: lo squarcio genera pause ad intervalli sempre più frequenti fino al raggiungimento di una rottura definitiva, chiamata “La fine del tempo”. L’unica soluzione per impedire l’imminente catastrofe è quella di recuperare un dispositivo capace di “ricucire” lo strappo temporale.
Viaggi nel tempo, passato e futuro, dinamiche temporali e congruenze di ogni genere non vengono trattate nel dettaglio dal plot dello scrittore Sam Lake (lo stesso di Max Payne e Alan Wake), che si sofferma maggiormente sulla psicologia dei personaggi, soprattutto sugli indimenticabili antagonisti e sul loro ruolo all’interno della vicenda.
Quantum Break non è un “semplice” videogioco, ma un prodotto che si ibrida con la serie TV. La sua unione al medium televisivo non è però parziale come nei titoli Quantic Dream, ma totale. A cavallo fra un atto e l’altro, Remedy ha inserito filmati in live action (quindi con attori reali) dalla durata di circa 30 minuti. Sia nel videogioco che nei quattro episodi della serie TV saranno diversi gli attori più o meno famosi a prestare i loro volti alla sceneggiatura di Lake, come Shawn Ashmore (The Following e X-Men), nei panni del protagonista Jack Joyce, il famoso “Ditocorto” della serie Game of Thrones, Aidan Gillen, nel ruolo di Paul Serene, Dominic Monaghan (Lost, Il Signore degli Anelli), Lance Reddick (The Wire e Fringie) e tanti altri.
Quantum Break si presenta come un equilibrato mix fra videogioco e serie TV, capace di compiere una piccola rivoluzione per entrambi i medium. Se la narrativa ci ha impressionati positivamente è però la componente strettamente ludica ad averci deluso. Nonostante le interessanti premesse sulla manipolazione del tempo, infatti, sia nelle fasi shooting che nei puzzle ambientali il gameplay di Quantum Break non riesce a offrire un contesto sufficientemente stimolante. Tuttavia, nel complesso, Quantum Break è un’esperienza che consigliamo a tutti, soprattutto agli amanti dei viaggi nel tempo e della filosofia Remedy.