La moneta scomparirà? Il processo sarà lento, ma è inesorabile: la dimensione cashless andrà poco alla volta ad imporsi e Satispay si candida fino ad oggi ad essere il portabandiera italiano nel comparto.
Alberto Dalmasso, fondatore della startup, spiega il concetto di cashless e ne declina l’identità alla dimensione italiana, ove il problema culturale sembra ormai essere in secondo piano mentre con mirate politiche di incentivo e sgravo fiscale si potrebbe davvero far esplodere un fenomeno che ridurrebbe l’economia sommersa e porterebbe importanti benefici a tutto il paese. L’adozione di Satispay è gratuita, le microtransazioni non hanno costi e il vantaggio rispetto alle carte di credito è evidente: ecco perché il perimetro del sistema sta aumentando vorticosamente, portando Cuneo ad essere una delle città più “cashless” d’Europa e Satispay una delle startup italiane più interessanti.
Il cashless in Italia ha avuto una evoluzione particolare: molte le carte di debito e credito in possesso, ma l’utilizzo non è mai decollato. L’avvento dei sistemi digitali potrebbe sbloccare la situazione, al netto di molti ostacoli ancora da superare: la connettività, il timore nell’uso dei nuovi device, la divulgazione delle app dedicate ed altro ancora. L’importanza di Satispay sta nel fatto che semplifica tali aspetti, appiattendo le barriere all’ingresso: la dimensione cashless diventa di immediata portata e la sua capillarità potrebbe dare avvio ad una spirale evolutiva con grandi ripercussioni.