Occupandomi di video in rete conosco da tempo Videomarta e sono rimasto molto stupito dell’articolo comparso ieri sul Corriere.it, stupito perchè l’ultima volta che avevo controllato non mi trovavo di fronte al fenomeno inarrestabile che viene descritto.
Il pezzo parla appunto di Videomarta, videoblogger italiana (di Torino) che nell’ultimo anno e mezzo si è distinta in rete con i suoi video. La notizia è che i suoi video andranno in televisione su Yks, canale 863 del bouquet Sky e tutto è condito dal trionfalismo e dalle iperboli che caratterizzano gli articoli che riguardanti internet.
E’ impossibile stare dietro alle imprecisioni volute o meno e ai sensazionalismi dei giornali mainstream quando si parla di rete, tuttavia alcune cose occorre precisarle forse proprio perchè la parte video dell’internet italiano sta nascendo (o sta cercando di nascere) ed è quindi un momento più delicato e suscettibile di disinformazione.
In seguito alla lettura del pezzo sono tornato a controllare Videomarta.com e relativo canale YouTube e non era cambiato molto dall’ultima volta. Non ci sono certo i 3 milioni di contatti di cui si parla nè ho visto in giro rilanci importanti (se si esclude appunto il Corriere e un articolo vecchio di La Stampa) dei suoi video.
Marta (che è un nome d’arte) realizza video didattici sui temi più comuni della rete dal web 2.0 alla telefonia VoIP, dalle alternative ad Office a come aprire un blog, dal ruolo di Google al Peer To Peer, da Firefox a Linux. Tutto spiegato ad un livello base e con linguaggio molto semplice. E’ come quei libri della serie “For Dummies”, che illustrano un concetto in poco tempo (meno di 5 minuti) e partendo da zero per chi non ha tempo o voglia di approfondire o di cercare su fonti più complesse (vedi già il solo Wikipedia).
Intendiamoci, lungi da me voler dare addosso al progetto Videomarta che è una cosa indubbiamente di successo, nel senso che è partito da zero con zero (pochi mezzi e probabilmente anche poche aspettative) ed è arrivato in ottime posizioni (buon pageranking di Google, alcune volte in home page su YouTube italiano e poi gli articoli di Stampa e Corriere.it) tutto da solo. I dati anche sono buoni: circa 550 iscritti al feed, più o meno 60.000 pagine viste e 25.000 visitatori unici nel mese tra metà febbraio e metà marzo. Cifre fornite dal sito stesso.
Tutti numeri buoni ma non eccezionali, numeri che in sostanza non sono una notizia e che non fanno di Videomarta qualcosa di unico nel panorama del video online italiano. Perchè non ne ha le caratteristiche e probabilmente (non lo posso sapere ma azzardo) non le vuole nemmeno avere.
Infatti sui 46 video prodotti solo 6 hanno sviluppato un numero di views interessante (oltre i 100mila), gli altri si attestano in media sulle 4-5mila. I tre milioni di contatti sbandierati dal Corriere in realtà sono frutto della somma di tutte le views dei 46 filmati, il che sarebbe come calcolare il numero dei lettori dell’edizione cartacea del corriere sommando le tirature quotidiane per una settimana. I 6 video che si spingono a livelli molto più alti della media (come quello sul VoIP che arriva ad un picco di quasi un milione di views) sono dunque l’eccezione, frutto di un buon posizionamento su Google, di qualche ospitata in home page di YouTube o di altri posizionamenti particolari che però come detto non sono la regola.
In realtà i veri fedeli sono i circa 550 che hanno sottoscritto il feed (che è una cifra buona ma assolutamente non eccezionale) più i molti che trovano i video cercando su Google informazioni o provenendo da siti che linkano, che spingono le views oltre le 2-3mila.
Oltre a questo c’è anche la composizione di questo pubblico.
Videomarta si rivolge ad un pubblico non eccessivamente tecnologizzato, in grado di cercare i video in rete, desideroso di informarsi ma comunque non edotto sui temi (molto basilari ma molto ampi) che tratta solitamente in meno di 5 minuti, senza dunque entrare mai nel dettaglio ma solo dandone un’infarinatura buona per chi proprio non ne ha mai sentito parlare.
Dunque non sono leader d’opinione i fedeli di Videomarta, quantomeno non leader del campo tecnologico (che è quello che tratta) e non sono in linea di massima personalità in grado di rilanciarne l’immagine, la fama o i video.
Questo decresce quindi il valore di ogni vista.
Anche BeppeGrillo.it ad esempio vanta una base utenti che non è di leader d’opinione o tecnologicamente edotti, ma i numeri che sviluppa sono tali da vincere questo tipo di dato e di farne lo stesso un “caso”. Al contrario per fare un altro esempio i video di DiegoBianchi della serie Tolleranza Zoro, sviluppano numeri (in media) leggermente superiori a quelli di Videomarta (una media di 15.000 views) ma nonostante vantino meno “abbonati” ai feed compensano con un’eco superiore in termini di leader d’opinione. Ogni video della serie è rilanciato da blog anche molto autorevoli e molto visitati (2-3mila visite quotidiane) e frequentati da altri leader d’opinione che a loro volta lo rilanciano in una catena che più va avanti più perde di forza ma che comunque aumenta il valore di ogni singolo contatto.
Alla fine dei conti Videomarta non può essere considerato un fenomeno della rete, anche perchè non lo è nemmeno Tolleranza Zoro (che ci va sicuramente più vicino) e soprattutto non può essere una webcelebrity. Semplicemente non sviluppa i numeri sufficienti (che da noi sono almeno superiori alle 100.000 views). E’ un personaggio noto agli addetti ai lavori solo per gli articoli del Corriere (dunque fama indotta e concausantesi) e molto poco nota al resto della vera utenza, poichè ne colpisce una parte molto piccola e nemmeno in grado di fare da amplificatore.