Videoregistrazione domestica, da VCR a DVD

Videoregistrazione domestica, da VCR a DVD

Sebbene i primi videoregistratori furono introdotti nell’industria televisiva già dal 1956, solo negli anni ’70 se ne ideò una versione in grado di leggere e registrare su cassette compatte.

Nonostante le buone premesse, il nuovo sistema di registrazione, denominato VCR (Video Cassette Recorder), stentava a decollare.

In primo luogo, il prezzo di vendita degli apparecchi si aggirava intorno agli 800 $ ed era decisamente un costo proibitivo per un mercato orientato ad un consumo domestico.

Inoltre, i produttori non collaborarono per l’adozione di un formato standard e già a meta anni ’70 coesistevano 5 tipi differenti di VCR, tutti incompatibili fra loro.

Un enorme passo avanti fu compiuto dalla Sony con l’introduzione del sistema di videoregistrazione Betamax, un dispositivo più leggero e meno costoso, dotato di migliore stabilità cromatica.

La grande diffusione del Betamax espose però la Sony alle ire dei produttori cinematografici americani che temevano un notevole calo sugli ingressi al cinema.

L’azienda giapponese fu quindi citata in giudizio dagli Studios per presunta violazione del copyright, accusa che cadde con la sentenza della Corte Suprema, la quale sancì il diritto del consumatore di registrare un film per uso personale.

Tuttavia, la vittoria legale della Sony non le fu d’aiuto nel mantenere il proprio predominio sul mercato.

Infatti, già dal 1976, un anno dopo l’uscita dei primi Betamax, la connazionale JVC introdusse un nuovo formato di videoregistrazione, che sebbene inferiore sotto taluni aspetti tecnici, si impose come standard mondiale.

Il VHS, Video Home System, rispondeva infatti alla prima esigenza dei consumatori riguardo la durata delle videocassette, ora estesa fino a 4 ore.

Inoltre, a differenza della Sony, JVC diffuse il proprio brevetto VHS, cosa che contribuì a mantenere più bassi i prezzi dei prodotti.

Pertanto, gli stessi negozianti iniziarono ad acquistare i più economici lettori VHS e, di conseguenza, aumentò la domanda (e l’offerta) di film realizzati per tale supporto.

Nel 1980 fece la propria comparsa un ulteriore dispositivo, il Video 2000, realizzato dalla Philips nella speranza di soppiantare Betamax e VHS.

Tuttavia, il nuovo formato si dimostrò un flop commerciale e fu prodotto solo fino al 1986.

Solo verso la fine degli anni ’90, la nascita del moderno DVD, rimpiazzò definitivamente il VHS e, più in generale, l’intero sistema basato su videocassette.

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