Microsoft assieme all’Università del Massachussets e all’Università di Washington sta mettendo a punto una nuova tecnologia chiamata ViFi, una variante del WiFi da essere usata nelle automobili per connettere ad internet qualsiasi device.
L’uso principale che al momento è nelle menti di chi ci lavora è consentire comunicazioni VoIP, navigazioni in rete, fruizione di radio da internet, il tutto dal computer di bordo della macchina. Ma non è semplice poter raggiungere un simile traguardo: i problemi che si pongono infatti sono molti e di tipologie differenti.
Innanzitutto esiste la questione tecnologica: un WiFi da macchina ha il problema del passaggio da una cella all’altra, problema che si verifica nel momento in cui l’automobile con il suo spostarsi esce dalla copertura di una stazione base ed entra nella copertura di un’altra stazione base che emette il segnale. Un problema che in origine avevano anche i telefoni mobili e che è stato risolto con il sistema oggi standard.
Microsoft sembra al momento orientarsi verso una soluzione diversa adottando un network imperniato su una stazione emittente primaria e molte ausiliarie. Un algoritmo particolare poi avrebbe il compito di calcolare la probabilità che ogni pacchetto ha di essere ricevuto dalla stazione giusta e nel caso le probabilità fossero poche ci si rivolge alla stazione di backup. I primi test di un simile sistema si sono rivelati di successo.
Ma entra in scena qui il secondo grande problema, cioè poter disporre di una simile rete di punti di connessione WiFi in tutta la città e per tutte le città. Si tratterebbe di un’infrastruttura che al momento non esiste da nessuna parte, ma Microsoft la vede in prospettiva come indispensabile: «I protocolli attuali di WiFi sono molto fragili se usati all’aperto e in mobilità. Sono fatti per comunicare con una stazione alla volta anche se ce n’è più d’una raggiungibile».