Una piccola stangata economica si abbatte sul Viminale che dovrà risarcire ben 10,4 milioni di euro a Fastweb. Questo nuovo sperpero di denaro pubblico arriva dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato l’affidamento a Telecom Italia della fornitura dei servizi di comunicazione elettronica a favore del Dipartimento di pubblica sicurezza e dell’Arma dei Carabinieri, quali servizi di fonia vocale, fonia mobile, trasmissione dati (per un valore di circa 521 milioni di euro).
Nel 2011, infatti, Fastweb aveva denunciato l’operazione del Viminale che aveva affidato a Telecom Italia la fornitura dei servizi senza la pubblicazione di un bando di gara. Ritenendosi danneggiato da questa scelta del Viminale, Fastweb impugnò la decisione davanti al Tar, che accolse la richiesta di annullamento; e il Consiglio di Stato confermò questa decisione. Tuttavia, l’operatore, non ottenendo un “ravvedimento operoso” e a seguito della sentenza della Corte di Giustizia che stabiliva che non era possibile dichiarare l’inefficacia del contratto, ha interessato nuovamente il Tar per ottenere un risarcimento. A seguito di questa ennesima iniziativa, il Tar del Lazio ha, dunque, deciso che il Viminale dovrà risarcire di ben 10,4 milioni di euro Fastweb oltre agli spettanti interessi di legge.
Il Viminale, dunque, dovrà pagare a Fastweb una cifra importante, una risarcimento che probabilmente si sarebbe potuto evitare pubblicando correttamente il bando di concorso. Un “danno” economico abbastanza importante soprattutto in un periodo di spending review dove si cerca il risparmio di ogni singolo euro.