iPhone in tasca e dita incrociate sui pulsanti del videopoker. Ma qualcosa non quadra. Primo, perché il videopoker paga eccessivamente; secondo, perché paga puntualmente quando il complice si metteva le mani in tasca. Ecco perché il sospetto è scattato e due cinesi sono stati arrestati per essere riusciti ad aggirare il software del videopoker sfruttando una apposita applicazione installata sul proprio smartphone.
Un giocatore si sedeva davanti al videopoker, un amico si posizionava al suo fianco. Ogni qualvolta il complice portava le mani in tasca ed azionava il proprio iPhone, qualcosa succedeva puntualmente: la vincita era assicurata. Le autorità hanno così fermato due cinesi (Meliang Lin, 29enne di Pavullo nel Frignano e Xiaoli Jin, 42enne di Modena) con l’accusa di aver raggirato il software del dispositivo di gioco sfruttando una non meglio precisata applicazione installata sull’iPhone.
Le autorità sono intervenute dopo che il gestore di un bar di Castelnovo Monti ha notato le strane coincidenze che portavano alle ripetute vittorie sul videopoker in gestione. Il controllo sul dispositivo ha portato alla scoperta del software, ora nelle mani dei RIS di Parma per ulteriori approfondimenti.
Non è chiaro come l’iPhone dialogasse con il videopoker né come lo smartphone riuscisse ad impartire i comandi necessari per stimolare le vincite. La cosa solleva però un problema di sicurezza correlato agli smartphone che fino ad oggi non era mai stato considerato fino in fondo: l’esplosione dei dispositivi mobile costringerà i produttori di videopoker ed altri giochi elettronici a rafforzare le difese dei propri sistemi, tenendo in considerazione le minacce che potrebbero provenire da utenti più smaliziati e pronti ad applicare tecniche da cracker anche al di fuori dell’ambito dei pc.
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