Non si registravano dati analoghi dal 1991, quando i vinili sfoderarono le ultime armi contro i CD, grazie anche alla popolarità di “Nevermind” dei Nirvana. Eppure sembra che nel corso del 2017 i 33 giri siano riusciti, almeno nel Regno Unito, a tornare ai livelli di vendita di ben 26 anni fa. Un trend analogo nel resto del mondo, in attesa di conoscere i dettagli sulla distribuzione da ogni Paese, per una passione per il solco ormai oltre alla semplice moda del momento.
Così come reso noto dalla British Phonographic Industry, nel corso del 2017 nel Regno Unito sono stati venduti più di 4.1 milioni di vinili, il livello più alto mai raggiunto dal 1991. Una cifra importante poiché, così come la stessa BPI sottolinea, nel conteggio non rientrano l’usato, i singoli e gli EP. Un fenomeno che ha visto oltretutto una crescita velocissima nell’ultimo quarto, con un 33 giri acquistato ogni dieci supporti fisici distribuiti, pari a un aumento del 26.8% su base annua. Così come già accennato, non si vedevano simili risultati dal 1991, nel pieno della distribuzione di “Nevermind” dei Nirvana.
Sempre nel Regno Unito, il vinile oggi potrebbe rappresentare dal 3 al 6% dell’intero consumo di musica, compreso quindi lo streaming, ma anche la digital delivery, l’acquisto di supporti fisici e molto altro ancora. Un successo innegabile, dovuto non solo alle ristampe di classici cult fra gli ascoltatori, ma anche dal rinnovato interesse svelato dagli stessi artisti contemporanei.
Non a caso, l’album più venduto nel 2017 nel Regno Unito è “Divide” di Ed Sheeran, seguito da “As You Were” di Liam Gallagher, “Rumours” dei Fleetwood Mac, la colonna sonora di “Guardiani della Galassia” e “Back To Black” di Amy Winehouse. Moltissimi gli album storici presenti nella Top 20, da “Abbey Road” dei Beatles a “The Rise and Fall of Ziggy Stardust” di David Bowie. Posizione numero 11 per “OK Computer” dei Radiohead, ristampa speciale per i 20 anni dalla prima release.