La contrapposizione fra utenti iOS e clienti Android non si gioca solamente a colpi di commenti al fulmicotone sui social network, ma anche negli stili di consumo. E, incredibilmente, c’è chi ha deciso di condurre un’estensiva survey per capire quanto i due gruppi di consumatori siano differenziati ben oltre il sistema operativo mobile. È il proposito della società d’analisi Battery Ventures, che tiene a specificare come i possessori di un melafonino bevano vino, mentre gli amici del robottino verde della fresca birra.
Lo studio non è così superficiale come sembra: come conferma il creatore Jonathan Sills, la survey è pensata per meglio analizzare la componente demografica dei clienti di smartphone, così da creare delle proposte di marketing mirate e soprattutto efficaci. E sebbene i dati rilevati in un certo senso confermino gli stereotipi tipici su entrambi i gruppi – «si pensa agli utenti iPhone come fanatici di pinot e yoga», dice – le sorprese non mancano di certo.
Le analisi svelano come gli utenti iOS abbiano preso tutti un aereo almeno una volta nel corso dell’ultimo anno, siano soliti bere vino al ristorante, siano in gran parte atei e pronti a investire una somma ingente dei propri risparmi nel mercato azionario. I clienti Android, per contro, preferiscono il trasporto pubblico su ruote, bevono birra, si considerano mediamente religiosi e hanno tutti frequentato un fast food nell’ultimo mese. Almeno in riferimento ai soli Stati Uniti, i due gruppi hanno poi dei punti di sovrapposizione interessanti, forse anche incomprensibili considerati gli stili di vita molto differenti precedentemente rilevati: la maggioranza degli intervistati possiede un’arma da fuoco, è solita guardare Fox News – dato rilevante negli USA perché considerata una fonte informativa filo-repubblicana – e possiede una casa di proprietà.
L’evidenza davvero significativa, però, è come oltreoceano non vi sia alcuna differenza sulle medie di reddito fra le due fazioni d’utenti: i sostenitori Apple, spesso accusati di voler dimostrare la loro ricchezza sfoggiando uno status symbol, in realtà godono di stipendi perfettamente identici a quelli della controparte.
Una sola domanda non sembra trovare risposta: Cupertino e Google potranno sfruttare queste informazioni per mirare con più certezza al loro target di riferimento o si tratta di notizie già ben note dalle due aziendei? E, ancora, simili ricerche non andranno a inasprire la contrapposizione fra i due gruppi, già particolarmente accesa?