Vint Cerf: per ora niente IPv7

Il futuro di Internet si chiama IPv6. Lo ribadisce ancora una volta Vint Cerf, che smentisce ogni ipotesi su ulteriori versioni del protocollo IP.
Vint Cerf: per ora niente IPv7
Il futuro di Internet si chiama IPv6. Lo ribadisce ancora una volta Vint Cerf, che smentisce ogni ipotesi su ulteriori versioni del protocollo IP.

Utente dopo utente, connessione dopo connessione, la Rete va sempre più velocemente verso l’unica strada percorribile in grado di offrire un futuro in cui tutti possano godere allo stesso modo di Internet. L’adozione del protocollo IPv6 è ancora in alto mare, nonostante gli allarmi lanciati a più riprese. Allo stesso tempo la diffusione di tale protocollo resta uno degli obiettivi più importanti per gli addetti ai lavori, come conferma anche Vint Cerf.

Ritenuto uno dei “padri di Internet” e attualmente Chief Internet Evangelist di Google, Cerf ha esposto durante un’intervista quelle che sono le principali problematiche attualmente in fase di studio. IPv6 è il futuro della Rete ed attualmente tutti gli sforzi sono concentrati nella diffusione del sostituto di IPv4 al fine di ampliare lo spazio degli indirizzi attualmente disponibile, ma secondo molti le stime ormai in fase di esaurimento. Una volta terminati gli indirizzi IP sarà praticamente impossibile collegarsi ad Internet a causa dell’impossibilità di associare ad ogni computer un indirizzo univoco per riconoscerlo all’interno della grande Rete.

Interrogato riguardo nuovi possibili protocolli, Cerf ha categoricamente smentito l’esistenza di piani riguardanti versioni 7, 8 o addirittura 9 del protocollo IP. Semmai, i progetti in atto sono quelli relativi alla “InterPlanetary Internet”, la rete chr avrà la responsabilità di portare i dati da e verso la terra con tutte le problematiche che la cosa può comportare.

In futuro potrebbero esserci importanti sviluppi per il protocollo IP, insomma, ma sarà necessario attendere molti anni ancora. Tra i progetti più interessanti sembra esserci ad oggi la realizzazione di una nuova concezione di router, in grado di gestire i pacchetti in maniera diversa da quelli attuali: ancora una volta, però, il tutto è ancora una mera ipotesi.

Nel corso della stessa intervista Cerf ha tenuto a sottolineare l’importantissimo ruolo giocato dai provider Internet, i primi a dover effettuare la migrazione verso IPv6 per garantire l’accesso ai propri utenti. La transizione dovrà però subire precise tappe, caratterizzate da un periodo in cui i due protocolli lavoreranno in parallelo. Una volta risolti tutti i problemi, IPv4 sarà poi definitivamente accantonato, lasciando spazio ad una tecnologia in grado di fornire una quantità di indirizzi IP superiore di diversi ordini di grandezza.

I tempi necessari alla migrazione non sono ancora noti, ma risulta verosimile ipotizzare un periodo abbastanza lungo prima di poter chiudere i conti con IPv4. Nel frattempo l’appuntamento è per il prossimo 8 giugno, giorno per cui è previsto il World IPv6 Day: 24 ore dedicate esclusivamente al nuovo protocollo, cui prenderanno parte anche colossi del calibro di Google, Facebook, Cisco, Yahoo e Microsoft. La strada è ormai tracciata da lungo tempo: sta a chi di dovere iniziare il processo di attraversamento di questo ponte che condurrà il mondo di Internet verso un nuovo capitolo della propria storia.

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