Sette ore in treno per percorrere la tratta Verona-Treviso, un’eternità. Un viaggio funestato dai ritardi che quotidianamente mettono a dura prova la pazienza di pendolari, lavoratori e studenti costretti a sopportare impotenti le carenze di un sistema, quello ferroviario, che sempre più spesso mostra i suoi limiti. Questa la situazione che, tra gli altri, ha visto protagonista il giovane designer veneto Gabriele Coletti e che lo ha portato nel giro di pochi giorni a diventare uno dei personaggi più noti della scena social network italiana.
Coletti, già da tempo curatore del blog VIODIO, ha preso spunto da quanto vissuto per pubblicare su una pagina Facebook una raccolta di immagini nelle quali esprimere la propria rabbia e frustrazione verso persone, istituzioni e situazioni spiacevoli. Il tam tam della Rete ha fatto il resto: a oggi sono circa 120.000 i contatti.
“Trenitalia ti odio”, “Carciofi vi odio”, “Freddo ti odio”, “Complesso di inferiorità ti odio”, “Tu che mi parli al mattino presto ti odio”, “Tu che vuoi il nucleare ti odio”, “Amore che vinci sempre sull’odio ti odio”, “Suocera ti odio”.
Ce n’è per tutti. Dalla politica agli argomenti più frivoli, nessuno viene risparmiato nelle oltre cento immagini caricate su Facebook, che ora dopo ora fanno la loro comparsa su bacheche e profili di un numero sempre maggiore di utenti, tanto da trasformare un semplice sfogo in un vero e proprio meme.
La forza della condivisione e l’efficacia delle idee semplici ma originali stanno alla base di un successo che, in verità, nemmeno l’ideatore dell’iniziativa si sarebbe aspettato. Così Coletti commenta la sua improvvisa notorietà sulle pagine del Corriere del Veneto:
Ancora non ci credo. Il mio è stato un gesto liberatorio dopo l’incubo di un viaggio allucinante affrontato per andare a sostenere gli esami all’Università.
Ho riversato tutto su Facebook giovedì scorso e il giorno seguente gli iscritti erano solo 400. Nel fine settimana non ci ho più pensato, ma alle 02.00 di domenica notte ho trovato 12.000 contatti e la prima richiesta di intervista da parte della redazione di Espresso.it.
Di seguito, alcune delle immagini prese dalla pagina VIODIO su Facebook. Voi, quali aggiungereste?
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