Dopo poco più di due settimane di silenzio, i fautori del cosiddetto “Fappening 2.0” tornano all’attacco. Al centro delle condivisioni illecite in rete sempre alcune delle VIP più acclamate del momento e, fra le più colpite, è oggi il turno di Rosario Dawson. Sembra che decine di fotografie dell’attrice, e di altri volti noti dello spettacolo, siano stati distribuite online e, fra i tanti scatti, ve ne sarebbero alcuni anche particolarmente intimi. Al momento, non è dato sapere come i malintenzionati siano entrati in possesso delle fotografie private di queste celebrity, sebbene il modus operandi, e la pubblicazione su Celeb Jihad, potrebbero suggerire un attacco perpetrato dallo stesso gruppo di hacker protagonista della precedente tornata di leak.
Rosario Dawson, Miley Cyrus e Suki Waterhouse sono solo le ultime vittime di una lunga serie di attacchi che, da qualche anno, coinvolgono le principali celebrità a livello internazionale. Solo poche settimane fa aveva generato un certo chiacchiericcio la pubblicazione di vecchie immagini di Emma Watson, sebbene l’attrice non si mostrasse in situazioni compromettenti. Sembra, invece, che gli scatti resi pubblici di recente vedano le tre dive sopracitate in situazioni intime, una notizia tuttavia non ancora pienamente confermata, poiché gran parte delle immagini sarebbero già state rimosse dalle piattaforme social e circolerebbero, ora, su canali meno accessibili.
L’operazione di violazione degli account VIP, ribattezzata “Fappening 2.0”, ha coinvolto a partire dallo scorso marzo star come Amanda Seyfried e molte altre. Il nome è in riferimento al caso che, qualche anno fa, coinvolse gli account iCloud di alcune star, quali Jennifer Lawrence. Dopo mesi di indagini, è emerso come i server di Apple fossero altamente sicuri, mentre il furto dei files sarebbe avvenuto con operazioni brute-force sulle password di alcuni personaggi coinvolti, i quali pare avessero scelto delle chiavi estremamente semplici, come le date di compleanno o di fidanzamento, per proteggere i loro account. In ogni caso, Apple si è impegnata a rafforzare ulteriormente la sicurezza dei propri sistemi, ad esempio con la verifica a due fattori.
Il caso odierno, invece, non sarebbe legato ai servizi di una piattaforma specifica o di un singolo brand, ma coinvolgerebbe una pluralità di servizi mobile.