L’operatore britannico Virgin Media inizierà ad ispezionare il traffico generato dalle applicazioni di filesharing, in modo da raccogliere dei dati per capire la reale portata del fenomeno. La società ha assicurato la privacy degli utenti: l’analisi che verrà condotta non ha l’obiettivo di scovare gli sharer attivi sul network dell’ISP.
Nonostante le dichiarazioni dell’azienda, in pochissimo tempo la polemica si è diffusa in rete. Virgin Media, infatti, sfrutterà il sistema CView sviluppato da Detica, solitamente utilizzato dalle agenzie di sicurezza e dal settore giudiziario. Un collegamento così serrato con tutti gli organismi di law enforcement, di conseguenza, lascia spazio a dubbi riguardo le vere intenzioni dell’operatore.
CView ispezionerà circa il 40% dell’intera rete di Virgin Media, analizzando uno per uno i pacchetti provenienti dai sistemi di P2P. Le ragioni di questa indagine risiedono nella necessità di quantificare l’ampiezza del fenomeno, in modo da elaborare risposte adeguate per assicurare che vi siano risorse di banda sufficienti per tutti gli utenti, nonostante il filesharing.
A seguito delle polemiche, la società ha nuovamente ribadito come nessun dato personale sui clienti verrà registrato durante questa raccolta dati, così come affermato dal direttore esecutivo sui servizi broadband Jon James. Quest’ultimo sottolinea, inoltre, come vi sia la necessità di comprendere i sistemi di filesharing in modo da proporre, in collaborazione con Universal, un servizio di vendita di musica legale che sia concorrenziale al libero scambio:
Capire il comportamento d’uso degli utenti è importante per Virgin Media, soprattutto in vista del futuro servizio di vendita di musica. Inoltre, qualora diventasse legge, il Governo potrebbe richiedere di misurare il livello totale di violazioni sulle reti degli ISP.
In definitiva, non sembra che gli utenti P2P verranno coinvolti in azioni legali derivanti dalle indagini tecniche che l’azienda si appresta ad effettuare. In questi casi, tuttavia, la prudenza non è mai troppa.