Un comunicato Sophos fa il punto della situazione sulla base dei dati raccolti dai laboratori del gruppo. Per quanto riguarda Marzo 2006 da segnalare nella top ten delle minacce informatiche v’è Clagger-I, una new entry che si instaura immediatamente al sesto posto: «il Trojan Clagger-I è stato diffuso a macchia d’olio dal suo creatore, con lo stesso metodo dello spamming, nel tentativo di infettare il maggior numero di persone, nel più breve tempo possibile. Clagger-I è stato inviato in massa camuffato da e-mail di PayPal, ma un messaggio legittimo proveniente dal servizio di pagamento online, comunemente utilizzato dagli utenti di eBay, non conterrebbe mai un allegato eseguibile».
La classifica si completa nel seguente modo:
- Zafi-B (17.3%)
- Netsky-P (15.3%)
- Nyxem-D (7.9%)
- MyDoom-AJ (re-entry)
- Mytob-EX
- Clagger-I (new entry)
- Mytob-BE
- Netsky-D
- Mytob-FO
- Mytob-Z (re-entry)
Secondo quanto riportato da Sophos una mail ogni 108 (0.9%) contiene virus. Gli antivirus del gruppo prevengono ad oggi da oltre 120.000 codici pericolosi con un aumento di oltre 800 unità rispetto al mese precedente.
Una ulteriore particolare classifica è quella relativa alle catene di sant’Antonio che giungono inevitabilmente via mail. Un nomignolo identifica quelli che sono i principali tormentoni di questi falsi allarme che circolano solitamente tramite posta elettronica ove oltre il 16% è occupato dalle “Olympic torch“, l’11.1% da “Hotmail hoax” ed il 9.9% da “Music top 50“: «la classifica dei falsi allarmi di questo mese ha subìto un cambiamento radicale: la fine del predominio di Hotmail, che ha perso la prima posizione dopo 20 mesi, e l’arrivo di due nuovi falsi allarmi che, a quanto pare, riescono a ingannare parecchi utenti […] La catena di Sant’Antonio denominata Olympic torch, che avverte gli utenti che il loro hard disk sarà “bruciato”, se aprono un certo allegato, ha scalato rapidamente la classifica piazzandosi al numero uno. Creando il panico negli utenti, in ansia per la sicurezza dei propri computer, l’ideatore di questo falso allarme ha toccato chiaramente un nervo scoperto»: parola di Walter Narisoni, Security Consultant di Sophos Italia.