Virus Writer vestiti da Samurai

Virus Writer vestiti da Samurai

Produrre virus, malware e quant’altro allo scopo di arrecare un danno a terzi è senz’ombra di dubbio un reato, anche se, variando di Paese in Paese sono piuttosto differenti le norme che lo sanzionano.

Dal Giappone, e più precisamente da Kioto, sembrerebbe arrivare la conferma. Infatti, alcuni virus writer sarebbero stati colti in fragranza a divulgare, per mezzo della rete, mediante strumenti P2P, Winny, un virus della famiglia dei Trojan, il quale mostrerebbe le immagini animate di un famosissimo cartone giapponese.

I rei, colti con le mani nel sacco, avrebbero confessato e spiegato in ogni dettaglio le loro malefatte. In Giappone, a causa di una “vacatio legis”, questo reato è paragonabile a quello di violazione del diritto d’autore, pertanto, i virus writer probabilmente se la caveranno con una “tirata d’orecchi”, niente se pensiamo alla gravità del fatto commesso.

La problematica legata alle continue minacce informatiche è senz’altro una sfida che gli esperti del settore dovrebbero accettare, allo scopo di arginare stupidi e pericolosi intenti criminali volti ad arrecare rilevanti danni agli utenti della rete.

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