Un progetto 100% made in Italy dedicato alla guida autonoma, avviato ben prima che a Mountain View qualcuno pensasse di realizzare una self-driving car: il team parmense VisLab è al lavoro su un veicolo in grado di guidare da solo fin dalla prima metà degli anni ’90, con uno sforzo concretizzatosi lo scorso anno nella presentazione del prototipo DEEVA e, ancora prima (nel 2010), in una traversata lunga 13.000 Km da Parma a Shangai. Una vettura che a prima vista non sembra diversa da tutte le altre, grazie alla profonda integrazione dei sensori nella carrozzeria, ma che in realtà nasconde un cuore hi-tech.
Nei giorni scorsi la startup, fondata nel 2009 come spin-off dell’Università di Parma dal professore Alberto Broggi, ha annunciato l’acquisizione da parte della statunitense Ambarella, società quotata al Nasdaq e specializzata nelle tecniche di compressione video. L’entità dell’investimento è pari a 30 milioni di dollari, mentre l’obiettivo dell’operazione è quello di dar vita a soluzioni tecnologicamente avanzate per quanto riguarda la computer vision, ovvero la visione artificiale. Queste potranno essere impiegate non solo nel segmento automotive, ma anche in una serie di ambiti e prodotti destinati ai mercati consumer e business, ad esempio la videosorveglianza. Ecco le parole di Fermi Wang, CEO della società a stelle e strisce con sede a Santa Clara, in California.
Quella relativa alla computer vision è un’area di importanza cruciale per Ambarella e per il mercato video, oltre che per settori futuri come quello delle videocamere applicate al settore automotive. Siamo lieti di dare il benvenuto al dott. Broggi e al team di VisLab, che si unirà ad Ambarella per definire, sviluppare e fornire soluzioni dedicate ai futuri sistemi di computer vision.
Di seguito, invece, la dichiarazione di Alberto Broggi.
La combinazione unica tra le competenze nell’ambito della computer vision di VisLab e le alte prestazioni di Ambarella per quanto riguarda le tecnologie di elaborazione video, consentirà la creazione di sistemi estremamente potenti. Siamo molto felici di unirci ad Ambarella per concretizzare tutto il potenziale della nostra ricerca e dei nostri algoritmi, applicandolo ad una vasta gamma di prodotti.
Sfuma dunque l’ipotesi di poter veder nascere la prima vettura a guida autonoma 100% italiana. Durante l’incontro con la stampa andato in scena lo scorso anno presso l’Università di Parma, interrogato sul futuro del progetto, il prof. Broggi aveva parlato di una possibile cessione su licenza della tecnologia agli automaker. Come conseguenza dell’acquisizione, 27 ricercatori si sposteranno nei laboratori di Ambarella.