Il primo smartphone al mondo con lettore di impronte digitali integrato nel display sarà di Vivo, non di Samsung come precedentemente suggerito da numerose indiscrezioni lanciate sul Web. Descritto come “veloce e semplice” e anzi come due volte più veloce della tecnologia di riconoscimento facciale 3D come la Face ID integrata in iPhone X, il sensore troverà dunque spazio in uno dei prodotti di un brand oramai divenuto molto popolare soprattutto in Asia, che potrà contare dunque di una funzionalità potenzialmente innovativa.
Soltanto la scorsa settimana Synaptics aveva annunciato di aver superato la problematica dell’integrazione di un sensore per la lettura delle impronte direttamente nello schermo, spiegando di aver iniziato la produzione di massa della tecnologia per uno dei cinque maggiori produttori europei di smartphone al mondo. Le nuove voci rivelano dunque l’identità di quel fornitore: trattasi di Vivo, che non potrebbe essere il primo nome che viene in mente quando si pensa ai principali produttori di smartphone ma che rappresenta uno dei marchi telefonici più grandi al mondo. Vivo si è infatti classificato al quinto posto nella classifica di IDC relativa al primo trimestre 2017, scendendo al sesto posto nei tre mesi successivi.
Le informazioni provengono dal collaboratore di Forbes, Patrick Moorhead, che afferma di esser riuscito a passare un po’ di tempo con un’unità di pre-produzione dello smartphone Vivo. In base a quanto annunciato in precedenza, il sensore – denominato Clear ID FS9500 – è stato progettato per smartphone con un infinity display e che quindi non possono avere un lettore di impronte digitali tradizionale, a causa dello spessore ridotto della cornice inferiore che caratterizza lo schermo.
È importante sottolineare che la tecnologia di Synaptics per la lettura delle impronte digitali direttamente dal display potrebbe coinvolgere sin dall’inizio anche Oppo, dato che condivide la stessa casa madre con Vivo, la BBK Elettronics. Inoltre, Oppo possiede anche il brand OnePlus, divenuto oramai molto noto anche ai consumatori europei. È inoltre curioso come, soltanto pochi mesi fa, Vivo abbia sfoggiato il sensore ultrasonico di impronte digitali di Qualcomm, che sta dunque ricevendo un duro colpo dato che il suo partner sarà il primo ad adottare la soluzione del diretto competitor.
Anche Samsung ha riferito di aver investito molto nello sviluppo dello scanner di impronte digitali in-display realizzato da Synaptics, ma è possibile che la soluzione non trovi spazio nell’atteso Samsung Galaxy S9.