VMware, azienda leader nel settore della virtualizzazione è stata recentemente acquistata da Broadcom, uno dei giganti mondiali di produzione di chip, un accordo monstre del valore di 61 miliardi di dollari. Il primo frutto di questo cambiamento, oltre alla la vendita della divisione End-User Computing (EUC) e l’interruzione della versione gratuita di vSphere Hypervisor è la resa totalmente gratuita, per uso personale, non business di Workstation Pro e Fusion Pro, ovvero software dedicati di virtualizzazione desktop che permettono di far girare più sistemi operativi su un singolo PC.
Virtualizzazione per tutti
Workstation Pro rappresenta una soluzione avanzata per la virtualizzazione su desktop, pensata per essere utilizzata con i sistemi operativi Windows e Linux. Fusion Pro è la controparte di Workstation Pro per dispositivi Apple, fornendo funzionalità equivalenti ottimizzate per macOS.
Workstation Pro e Fusion Pro permettono di utilizzare un ambiente di lavoro virtuale o meglio virtualizzato per funzioni di test, studio e lavoro, in una maniera totalmente sicura per il computer che ospita le macchine virtuali.
Il passaggio ad un business model totalmente gratuito non ha inciso sulle prestazioni dei due software. La versione per uso finale non avrà nessuna limitazione e tutte le funzionalità della versione business a pagamento mediante abbonamento. Entrambe sfruttano a pieno le potenzialità dell’hardware del PC o del Mac sulle quali sono installate.
La naturale conseguenza di questa terremoto in casa VMware è lo stop alle vendite di Workstation Player e Fusion Player. Ovviamente chi già è in possesso dei due Player può tranquillamente fare l’upgrade alle versioni Pro delle due macchine virtuali.
Un cambiamento a tutti gli effetti indolore per gli utenti VMware e che anzi avranno la possibilità di avere tutte le feature presenti nella versione business a disposizione anche degli utenti che usano i software per diletto o studio.