L’ultima versione di VMware Fusione, la 4.1, porta con sé una valanga di novità più o meno importanti, ma la più interessante di tutte è probabilmente l’unica non documentata: ovvero il supporto alla virtualizzazione delle varianti non server di Leopard e Snow Leopard. E meno male che Apple pare aver chiuso un occhio a riguardo.
Utenti con la necessità di utilizzare vecchie app PowerPC prestate occhi e orecchi, perché potreste finalmente dire addio al dual boot. Fino a ieri, e per motivi di licenza, le app di virtualizzazione consentivano esclusivamente l’installazione delle varianti server degli ultimi OS Apple, eccezion fatta per Lion, la cui EULA rinnovata non pone limiti di sorta:
«Ma c’è un grosso cambiamento con questo update di cui non c’è traccia nelle note di rilascio: il software è stato modificato per consentire il supporto alle varianti non server di Snow Leopard (Mac OS X 10.6) e Leopard (Mac OS X 10.5). Prima, VMware Fusion supportava solo Mac virtuali con Lion, Lion Server, Snow Leopard Server e Leopard Server.»
Interrogato a riguardo, un portavoce Apple ha ripetuto il vecchio mantra sulla virtualizzazione, permessa “sulle copie legittime di OS X Lion, Snow Leopard Server, Leopard Server e solo su hardware ufficiale Apple.” Come dire, ciò che fate è a vostro rischio e pericolo, ma probabilmente la cosa non ci tocca più di tanto.
A parte questo dettaglio, comunque, la lista delle novità riporta altre feature più “canoniche”; cose come il supporto al full screen di Lion con una nuova modalità ribattezzata “Smart Full Screen“, i soliti miglioramenti grafici e prestazionali, e infine il supporto a FileVault 2 e Lion Recovery. E messa così, d’improvviso i 49,99$ necessari per una licenza di VMware Fusion potrebbero apparire allettanti per una nuova fetta d’utenza.