VMware è nota per i suoi software di virtualizzazione per Windows e OS X, ma durante il Consumer Electronics Show di Las Vegas ha mostrato un’applicazione che permette di creare una macchina virtuale su uno smartphone Android. La tecnologia sarà integrata nei terminali che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi.
Con la breve dimostrazione, eseguita in presentazione del CES 2012 su un LG Revolution usato come prototipo, VMware ha fatto capire le proprie intenzioni. L’azienda vuole entrare in un mercato molto diverso da quelli in cui è attualmente presente con un preciso obiettivo: separare l’utilizzo personale di uno smartphone dall’utilizzo lavorativo, concentrando due differenti attitudini e profili sul medesimo device. Il tutto con una strategia già ben nota su altre piattaforme: la virtualizzazione.
Non sono stati forniti dettagli sulla tecnologia sviluppata, ma è evidente l’ottimizzazione effettuata sul software da VMware. Il Revolution di LG non è un terminale di fascia alta con un processore dual-core, ma integra un normale chip single core Snapdragon di Qualcomm con una frequenza di 1 GHz, affiancato da 16 GB di memoria interna. La macchina virtuale Android sembra apparentemente poco avida di risorse, una caratteristica molto importante su un dispositivo mobile dove l’autonomia della batteria è il parametro principale.
Come si può notare dal video, è sufficiente cliccare sull’icona corrispondente per avviare un ambiente di lavoro separato dal quello principale. LG e VMware sono al lavoro sulla virtualizzazione di Android da quasi un anno. Il debutto sul mercato è previsto nei prossimi mesi nei terminali offerti dagli operatori telefonici Verizon e Telefonica.