Il concetto di connettività è evoluto di pari passo con le potenzialità delle soluzioni tecnologiche e dei servizi che rendono possibile l’accesso a Internet. Questo ha portato in pochi anni a quella che può essere definita senza mezzi termini una vera e propria rivoluzione, sia nell’ambito della comunicazione che nella fruizione dei contenuti. Dalle prime reti mobile si è passati a 3G e 4G, dalle linee ADSL è iniziata la transizione verso la fibra ottica. Il percorso intrapreso è a senso unico: si va verso un’era in cui il traffico dati sarà ovunque, invisibile, alla base di pressoché qualsiasi interazione quotidiana, con persone e non solo.
Tra le realtà che sono già proiettate verso il futuro della connettività c’è Vodafone. L’operatore, in occasione di un incontro andato in scena questa mattina presso il Vodafone Village di Milano, annuncia di aver raggiunto per la prima volta in Italia una velocità pari a 1,2 Gbps su 4G e 10 Gbps su fibra. Entrambi i progetti sono stati attuati grazie alla partnership tecnologica con Huawei.
Ne ha parlato Fabrizio Rocchio, spiegando come è stato possibile ottenere un tale risultato e anticipando quelle che saranno le modalità di erogazione di simili servizi all’utente finale. Il Direttore Technology ha sottolineato più volte un particolare importante: si tratta di traguardi raggiunti sfruttando l’attuale infrastruttura, quella già disponibile e già operativa.
L’evoluzione del 4G
Mentre per entrare nell’era del 5G sarà necessario attendere ancora diversi anni, fin da ora è possibile beneficiare del costante miglioramento delle connessioni basate su network 4G e 4G+, con bande disponibili che vanno ben oltre le comuni esigenze dell’utente. Gli smartphone di nuova generazione dispongono dell’hardware necessario a gestire un flusso dati, sia in download che in upload, sufficiente per applicazioni di ogni tipo: dallo streaming dei contenuti multimediali alla comunicazione in tempo reale, passando per il trasferimento dei documenti.
Focalizzando l’attenzione sulla copertura, uno dei punti più delicati da affrontare quando si parla di connettività, il 4G di Vodafone ha raggiunto in Italia il 95% della popolazione in meno di due anni. Il percorso intrapreso e gli investimenti messi in campo hanno consentito inoltre di portare il 4G+ (fino a 225 Mbps) in circa 800 comuni della penisola. Secondo quanto affermato da Rocchio, oggigiorno il traffico mobile generato dall’utenza transita per il 40% circa su questi network, ma la percentuale è in costante crescita.
L’abbandono dei vecchi cellulari e l’adozione di telefoni più avanzati consentirà inoltre all’operatore di destinare a 3G e 4G una parte della banda ancora oggi occupata dalle comunicazioni GMS, attualmente sfruttate dal 20% circa degli utenti nelle grandi città (fino al 50% in altre zone del paese). Lo step intermedio che porterà al 5G si chiama invece VoLTE, una tecnologia offerta da Vodafone a partire dal luglio scorso, che consente di affiancare trasmissioni video o trasferimenti di file al normale traffico voce.
Dal rame alla fibra
L’avvento della fibra ottica è paragonabile a quanto accaduto in passato con il passaggio dai modem 33,6k o 56k all’ISDN e poi all’ADSL. In termini di potenzialità, può essere definito un balzo in avanti ancora più importante, poiché spalanca le porte all’impiego di innovazioni in campi e ambiti che vanno ben oltre quello della navigazione online. L’operatore annuncia oggi di aver attivato la prima connessione a 10 Gbps nella città di Milano (con upload da 2,4 Gbps). A richiederla è stata un’impresa, di cui non è dato a sapere il nome, che in questo modo può beneficiare di una banda capace di trasferire enormi quantità di dati in modo rapido.
Attualmente, per l’utenza residenziale e business, la velocità massima offerta dalla fibra Vodafone arriva a 300 Mbps nelle città di Milano, Bologna e Torino. Ciò che rende interessante l’annuncio odierno, come già sottolineato in precedenza, è che il traguardo dei 10 Gbps è stato raggiunto sfruttando l’infrastruttura attuale: tutto ciò che serve è l’utilizzo di un router compatibile da parte dell’utilizzatore e l’attivazione del servizio nella centrale da parte dell’operatore.
Quando?
Non si è parlato di un’offerta commerciale imminente destinata al grande pubblico, né per la connettività mobile da 1,2 Gbps né per quanto riguarda la fibra da 10 Gbps. Non sarà comunque necessario attendere molto, secondo Rocchio. Entro 12-18 mesi il mercato offrirà un gran numero di device in grado di sfruttare questo tipo di tecnologie e questo fungerà da stimolo per chi vorrà proporre nuovi servizi, sempre più evoluti e per forza di cose esigenti in termini di banda.
Più banda, più opportunità
Allo stato attuale potrebbe risultare difficile immaginare scenari in cui un tale quantitativo di banda possa realmente tornare utile. Se non si considerano lo streaming video, la comunicazione in tempo reale e il download di contenuti dal peso significativo, sono poche le applicazioni che richiedono 1 Gbps o più di velocità. Disporre di connessioni tanto performanti consentirà però di sperimentare tutte le potenzialità di sistemi e tecnologie come quelli legati alla Internet of Things, alla domotica e alle smart home, permetterà alle automobili di interagire tra loro (V2V) e con le infrastrutture circostanti (V2I), sarà possibile offrire esperienze di realtà virtuale sempre più avanzate e coinvolgenti, senza dimenticare i benefici di poter gestire dati e archivi su server cloud anziché in locale.
Ancora, le pratiche legate alla telemedicina non dovranno più sottostare alle limitazioni attuali, che vedono nel lag e nella latenza i principali ostacoli ad una collaborazione efficace fra le equipe e all’interazione tra medico e paziente. Un giorno (non troppo lontano) i dispositivi e gli impianti domestici accederanno alla Rete per ottimizzare i consumi, le automobili guideranno da sole scaricando informazioni sul traffico da Internet, tutto sarà connesso all’interno di un ecosistema smart ed evoluto. Allora il traffico dati sarà ovunque, invisibile, a beneficio di tutti.