Licenziamenti in vista per Vodafone Italia. L’operatore, infatti, ha presentato il suo nuovo Piano Industriale alle OOSS Nazionali del settore delle Telecomunicazioni e al Coordinamento Nazionale delle RSU. Dal piano emerge che la strutturale trasformazione del mercato e il drastico calo dei prezzi per la straordinaria pressione competitiva, in particolare nel segmento mobile, hanno portato ad una forte contrazione di tutto il settore delle telecomunicazioni. Proprio per questo, l’operatore ha previsto ben 1130 esuberi.
Anche per Vodafone l’effetto combinato di questi fattori ha comportato nell’ultimo anno una sensibile riduzione di fatturato e margini. Anche in questo scenario Vodafone ha mantenuto costante la propria strategia di investimenti in Italia e di differenziazione basati sulla superiorità di rete, la qualità del servizio e l’accelerazione sul digitale: dallo sviluppo delle reti di nuova generazione alla convergenza, dai nuovi servizi per le imprese all’innovazione del servizio. La spinta verso modelli di business più agili e digitali rende necessaria una revisione dell’organizzazione e una radicale semplificazione del modello operativo per continuare ad investire, garantire la sostenibilità futura e tornare a crescere.
L’azienda ha pertanto deciso di avviare un confronto con il Sindacato per condividere una ridefinizione complessiva del modello operativo e della conseguente riduzione del perimetro organizzativo pari 1130 efficienze appartenenti a tutte le funzioni aziendali.
Un dialogo con il Sindacato che Vodafone auspica, come accaduto in passato, possa proseguire in modo costruttivo con l’obiettivo e l’impegno reciproco di individuare quanto prima soluzioni sostenibili per le persone e per l’impresa.
La risposta dei sindacati alla notizia degli esuberi non è tardata ad arrivare.
Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil (Sindacato lavoratori della comunicazione), ha dichiarato:
In forza dei passati accordi con Vodafone, per quanto ci riguarda non c’è motivo alcuno per dichiarare esuberi. Siamo disponibili a un confronto ampio per verificare la possibilità di percorsi di riconversione professionale e di efficientamento, ma non c’è spazio per azioni traumatiche ed unilaterali. Insieme a tutto il coordinamento delle Rsu valuteremo con attenzione cosa ci dirà l’azienda nel prosieguo del confronto e come sempre decideremo con i lavoratori il miglior percorso.