Con un comunicato, dal titolo Uso Equo del Servizio Internet in mobilità, Vodafone fa sapere che saranno applicate delle restrizioni al tipo di traffico permesso sulla sua rete Internet.
La prima riguarda il Peer2Peer, a cui potrebbero essere applicati dei limiti sulla velocità massima raggiungibile dalle 7 alle 22. Anche se sono un fermo sostenitore della neutralità della Rete, purtroppo capisco anche che la diffusione del file sharing, legale o illegale che sia, mette a dura prova la qualità delle connessioni, con un conseguente disagio per tutti gli utenti. Anche per quelli che alle 9 di sera vorrebbero semplicemente “farsi una navigata” e invece trovano le linee, già di loro sovraccaricate, saturate fino alla quasi totale immobilità.
La seconda invece riguarda la possibilità di effettuare traffico VoIP, quindi le telefonate con Skype, Fring, Voipstunt e altri servizi, solo con alcuni piani e opzioni di Dati in Mobilità, e non con tutte, come era possibile fino ad oggi.
È un fatto che il traffico VoIP eroda dei margini di guadagno agli operatori, dato che la somma tra il costo della connessione alla Rete pagato all’operatore cellulare e il costo della telefonata da corrispondere al provider VoIP è per molte tipologie di chiamate inferiore al costo vivo che la telefonata avrebbe se fosse fatta direttamente con la tariffa del proprio cellulare.
Ma è anche vero che, se si persevera in questo approccio a wallet garden, dove l’operatore impone cosa il cliente può fare con Internet e cosa non può fare, invece di lasciargli una completa fruizione del mezzo e porsi come tramite, vedo futuribile anche il limitare il traffico verso servizi come Skebby, JackSMS o simili, per l’invio di SMS a prezzi vantaggiosi solo perché “il programma da installare potrebbe mettere a rischio la sicurezza del vostro cellulare.”