Secondo un’indagine condotta da Compuware «il 73% dei responsabili IT europei intervistati è tuttora preoccupato della qualità e affidabilità della tecnologia VoIP (Voice over IP). Considerato che […] entro il prossimo anno circa il 75% del traffico vocale mondiale si baserà su VoIP, questo risultato mette in risalto il fatto che pur essendo interessate alle economie e alla funzionalità di VoIP, le aziende hanno ancora gravi preconcetti sull’effettiva affidabilità della tecnologia».
Massimo Zompetta, country manager Compuware, spiega: «qualcuno potrebbe essere sorpreso che qualità e affidabilità siano ancora un problema così importante per molti, quando invece la tecnologia VoIP è di così grande attualità per la maggior parte delle aziende. Da un’analisi più ravvicinata, questo atteggiamento non è del tutto imprevisto, in quanto molte aziende non adottano le procedure appropriate prima dell’implementazione di VoIP. […] Considerato l’alto profilo delle applicazioni vocali, le organizzazioni non possono permettersi di correre questi rischi».
Il sondaggio rivela ancora come solo l’8% delle organizazioni gestisce le chiamate a livello individuale e ben il 37% dei responsabili affida il monitoraggio delle performance al feedback retrospettivo degli utenti («di conseguenza, i problemi possono essere risolti solo dopo che si sono verificati»). Il problema rilevato da Compuware è una sostanziale superficialità d’intervento nel momento in cui una azienda adotta una soluzione VoIP, intervenendo in modo disorganico sulla rete e trovandosi poi spesso in difficoltà con le applicazioni adottate («il 46% degli intervistati ha ammesso di avere semplicemente aumentato l’ampiezza di banda per risolvere i problemi di utilizzo della rete, piuttosto che analizzare più a fondo i dettagli per giungere al cuore del problema […] Se applicassero tecniche di monitoraggio più adeguate e capillari, non dovrebbero più far fronte ai reclami degli utenti aziendali che lamentano problemi di qualità delle chiamate telefoniche»).