VoIP bloccato in Egitto, duro colpo per Skype

VoIP bloccato in Egitto, duro colpo per Skype

L’Egitto ha deciso di vietare le chiamate internazionali da device mobili effettuate via VoIP, ponendo così un freno decisivo al crescente successo e alla grande diffusione di un client come Skype.

Per le autorità egiziane Skype, ma più in generale tutta la tecnologia VoIP, viene ritenuto “contrario alla legge” e, pertanto, qualsiasi tipo di applicazioni che sfruttano questa tecnologia, a prescindere dal provider che offre il servizio, verrà d’ora in avanti bloccata per quanto concerne il suo utilizzo connesso alla telefonia mobile.

Con queste dichiarazioni se è infatti espresso Amr Badawy, presidente dell’autorità nazionale per le telecomunicazioni:

Il divieto colpisce le chiamate da Skype (compiute dai) dispositivi cellulari, non dai fissi, perché (il sistema) è contrario alla legge. Abbiamo come obiettivo qualsiasi traffico voce illegale da dispositivi mobili.

Pertanto, da ora in poi, per tutti gli utenti del paese nordafricano le chiamate internazionali passeranno obbligatoriamente dal provider mobile Telecom Egypt, società il cui controllo è appannaggio delle istituzioni egiziane essendo la maggior parte del suo capitale in possesso dello Stato.

Quasi incredula la risposta ufficiale di Skype, che ha affermato in una nota:

Siamo sorpresi dall’articolo e stiamo cercando chiarimenti dalla NTRA [National Telecom Regulatory Authority]. Non sappiamo se le notizie siano accurate. In generale, crediamo che dovrebbero essere i consumatori, e non le autorità di regolamentazione, a scegliere i vincitori e gli sconfitti nello spazio delle comunicazioni. Questo è quanto avviene nei mercati competitivi.

In diversi vedono nell’iniziativa il tentativo di risollevare le sorti dell’azienda statale, anche alla luce delle difficoltà dovute ai risultati fiscali non entusiasmanti annunciati nei giorni scorsi, con il risultato di possibili tagli e forti limiti alle capacità di sviluppo di Telecom Egypt.

Si potrebbe quindi parlare, con ogni probabilità, di una misura puramente tutelativa di interessi economici del paese, anche se a farne le spese pare essere la libertà dei cittadini e la Net Neutrality, oltre alla libera concorrenza del mercato.

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