Ultimamente si sente sempre più spesso di come il Voip non sia diventato il protocollo di punta dei sistemi di comunicazione di ultima generazione con varie e molteplici risposte. Ciò di cui pochi hanno parlato (sia esperti del settore che riviste specializzate) è il Voice Over Ethernet che sembra essere divenuto il sistema di coordinazione di punta all’interno delle grosse aziende dei servizi.
Il VoE (come si usa abbreviare questo protocollo) è infatti semplice da gestire e riduce notevolmente i costi di impiantistica ed apparecchiature. E’ sufficiente allestire un set di cuffie con microfono integrato ad ogni postazione ed è possibile comunicare fra colleghi, eseguire audioconferenze ed ottimizzare in questo modo il tempo impiegato sul lavoro.
Va detto che questa tecnologia veniva già impiegata da alcuni anni soprattutto all’interno dei call center dove un centralino principale indirizzava la chiamata alle singole postazioni tramite collegamento ethernet (un mix di comunicazione su linea telefonica ordinaria e VoE), ma solo negli ultimi anni l’utilizzo si è esteso alle grosse aziende dei servizi.
Il passo successivo dovrebbe essere utilizzare il VoE come trampolino di lancio per il Voip (ad esempio utilizzando il set della nostra postazione potremmo sia effettuare chiamate interne sia rivolgerci ad un centralino che indirizzi la chiamata ad un utente esterno quale potrebbe essere un consulente esterno etc) e, perchè no, estendere l’utilizzo del VoE anche alle piccole medie imprese consentendo a queste di ridurre i costi di gestione ed ottimizzando il lavoro dei dipendenti.
Il problema è che come al solito in Italia le nuove tecnologie vengono recepite in ritardo e mentre negli Usa ed in Gran Bretagna questa è la prassi, noi siamo ben lontani dal vederla in atto.