VoIP Inc. si scaglia contro Google, accusando il gigante della rete di aver rubato alcuni segreti commerciali legati alle tecnologie sviluppate dal gruppo in materia di chiamate attraverso Internet. La denuncia è stata depositata nella giornata di ieri presso la Corte Suprema di New York e rappresenta il secondo tentativo della società di far valere i propri diritti.
L’intera vicenda ha origine in un accordo stretto tra Google e VoiceOne, nome legato a VoIP Inc., per la fornitura di servizi dedicati alle chiamate tramite Internet. L’obiettivo di Google era quello di permettere agli utenti di tutto il mondo di effettuare chiamate gratuite verso i centri di assistenza attraverso i rispettivi siti web, tramite un semplice click su un link. Nel 2007, dopo soli due anni dalla firma dell’accordo, il gigante di Mountain View ha annunciato di voler sospendere il contratto in essere a causa di una presunta violazione da parte di VoIP Inc., accusata di aver rivelato la presenza di Google tra i propri clienti.
La motivazione non è però ritenuta credibile dalla società di Los Angeles, che ha in più occasioni rigettato le accuse al mittente. Secondo VoIP Inc., infatti, la vera intenzione di Google sarebbe stata quella di approfittare delle tecnologie e delle conoscenze possedute dalla società per trarne vantaggio in una joint venture del 2006 in cooperazione con eBay e Skype. In questo modo il colosso delle ricerche avrebbe avuto a disposizione molto materiale segreto da sfruttare a proprio vantaggio, tra cui anche una serie di pacchetti contenenti i sorgenti delle applicazioni di proprietà di VoIP Inc.
Già nel 2009 la società ha provato a depositare un’accusa presso la Corte Suprema di Los Angeles: la questione si è chiusa però con un nulla di fatto a causa dei procedimenti in atto per bancarotta cui i vertici di VoIP Inc. devono rispondere. Un nuovo tentativo potrebbe avere maggiore fortuna, permettendo alla società di far valere i propri diritti nel caso in cui Google dovesse essere ritenuto colpevole. In quel di Mountain View, per adesso, tutto tace.