VoIP: risorsa da tassare?

VoIP: risorsa da tassare?

Il VoIP è sempre stato considerato una risorsa libera nel mondo di internet dove all’inizio era tutto “free” fino a quando non si sono viste opportunità di guadagno.

Oggi arrivano le prime avvisaglie di idee e progetti per tassare le tariffe super convenienti delle chiamate on-line.

Secondo quanto riportato da voipblog.it a Los Angeles sarebbe stata introdotta una tassa del 9% sulle chiamate VoIP.

Per la verità all’inizio abbiamo pensato ad un classico Pesce d’Aprile, ma poi ci siamo resi conto che la realtà, purtroppo, è ben diversa.
Già nel giugno del 2006 la Federal Communications Commission (Fcc) decise di tassare il servizio di telefonia fissa.
All’epoca si disse che era una misura per calmierare il mercato della telefonia tradizionale e non creare troppe disparità tra gli operatori.

In realtà era una forma di protezione per i grandi colossi di telefonia fissa che vedevano diminuire le loro ingenti quote di mercato.
Se consideriamo il fatto che negli Stati Uniti fare una telefonata tra uno Stato e l’altro equivale da noi a fare un’internazionale capiamo bene quali fattori di costo ci siano alla base di tutto questo.
Il Voip oggi viene usato soprattutto per:

  • chiamate internazionali;
  • chiamate verso fissi nazionali;
  • chiamate tra utenti dello stesso Provider (Esempio Skype, Gizmo, ecc);
  • chiamate di utenza business.

Tassare il VoIP sarebbe come smorzare il fattore principale di tale successo: il risparmio.
Certo si potrebbero utilizzare gli introiti tassati per potenziare la rete, ma solo in questa evenienza potremmo rassegnarci all’idea di diminuire parte della convenienza economica del VoIP.

Non pensate?

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