Skype? Roba vecchia, verrebbe da dire. Il mercato del VoIP vede infatti un nuovo possibile antagonista affacciarsi sul mercato: VoIP Stunt. La novità è estrema: al costo di 30 euro all’anno il programma promette di servire qualsiasi chiamata in uno dei paesi compresi nell’elenco fornito dall’azienda. Potenzialmente, insomma, si può rimanere connessi telefonicamente quanto si vuole con qualunque utente al di là dell’oceano, il tutto al costo di 30 euro annui o 10 euro trimestrali. L’offerta è interessante soprattutto perché l’Italia è fin da subito compresa nell’elenco dei “superdeal” in cui le chiamate su rete fissa sono assolutamente gratuite, dunque senza alcun costo aggiuntivo rispetto ai costi della sottoscrizione iniziale. Nello stesso elenco compaiono Argentina, Austria, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, USA e molti altri paesi di tutto il mondo.
Se non si tratta di rivoluzione, poco ci manca. Infatti Skype non richiede costi di sottoscrizione, ma nel contempo promette chiamate gratuite solo tra utenti aventi Skype in dotazione. Ogni chiamata esterna, dunque, viene pagata. Con VoIP Stunt, invece, il costo iniziale azzera ogni ulteriore costo di chiamata e solo per una serie (pur numerosa) di paesi minori e per le chiamate su telefonia mobile un costo aggiuntivo va previsto sul bilancio finale. Il servizio inaugura ad alto livello un nuovo tipo di fare VoIP: la sottoscrizione di una sorta di canone periodico si contrappone infatti al modello Skype in cui nessun costo iniziale è previsto e nel quale solo l’effettivo tempo di chiamata è un parametro utile al conteggio della spesa finale. Questo aspetto può essere la grossa arma di VoIP Stunt, ma nel contempo può costituire anche una barriera psicologica non indifferente per quanti vorrebbero provare la nuova telefonia senza esporsi troppo (sempre che 10 euro per tre mesi possano essere considerati in qualsiasi modo “troppi”).
Se si prova il software senza aver pagato almeno i 10 euro trimestrali, VoIP Stunt permette di chiamare per 1 solo minuto ponendo poi fine alla chiamata. Il pagamento del canone permette invece chiamate illimitate tali per cui se si chiama solo su rete fissa il costo finale del proprio traffico telefonico si esaurirà in soli 10 euro trimestrali o 30 annuali. Per l’Italia un piccolo bug rimane (a differenza di altri paesi quali Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra): non è ancora possibile avere il proprio numero di VoIP-IN. E’ impossibile, dunque, ricevere sul proprio client chiamate da rete fissa: impossibile, insomma, avere al momento un servizio omologo al noto Skype-IN (il servizio sarebbe comunque esclusivamente disponibile per gli utenti aventi credito attivo).
Il raffronto tariffario con Skype è elemento indispensabile alla valutazione del servizio. Il confronto è tra i prezzi dichiarati per le chiamate verso i numeri di telefonia fissa e mobile in Italia:
Per provare VoIP Stunt è sufficiente un download di 1.71Mb: trattasi di una interfaccia simile al classico instant messenger (pur differenziandosene nelle funzioni), dunque la prova può essere effettuata in modo completamente gratuito. La versione attualmente disponibile, dichiaratamente una beta release, è la 2.08 built 277. I difetti non mancano: manca quell’adeguato tocco di personalizzazione che fa grandi i software di questo tipo, manca una chat che permetta di sostituire eventuali comunicazioni difficoltose, mancano alcune comodità che possono rendere gradevole e snello l’uso del software oltre il semplice breve periodo. Durante le prime prove la qualità di chiamata non è neppure risultata eccelsa. I punti a favore, però, sembrano essere più forti: una prova con un 56k ha evidenziato possibilità di riuscita della chiamata (il che non è assolutamente poco, nonostante il dial-up non sia contemplato tra i requisiti minimi accettabili) e le chiamate a telefonia fissa sono funzionate fin da subito (non bisogna solo dimenticare per l’Italia il +39 innanzi al numero chiamato). Al momento il software è disponibile esclusivamente per utenti Windows XP o Windows 2000.
Il giudizio complessivo, insomma, non può che essere positivo: pur essendo la beta release di un software ai primi vagiti, VoIP Stunt si presenta come una alternativa potenzialmente valida in prospettiva: se il progetto non si imporrà sul mercato, almeno il modello del canone sembra avere buoni margini di sviluppo. La pubblicità piovuta sul software dal blog di Beppe Grillo non può che aver giovato alla notorietà del progetto, i cui curatori dovranno ora dimostrare di saper sviluppare il software in modo adeguato affinché qualità audio ed esperienza di chiamata siano sufficienti da convincere l’utenza a provare il servizio. Grillo, con la solita verve delle sue elocuzioni, ha così chiuso il proprio commento: «telefonare costa sempre meno, tra un po’ non costerà più nulla. E’ così, è dimostrato. […] E perché di questo enorme risparmio per gli italiani non viene data notizia in prima serata, in prima pagina?»
Nel contempo anche Jajah avanza una propria proposta: con Jajah Web la chiamata potrà essere composta direttamente dal sito Jajah senza dover scaricare alcun software, rendendo così la telefonata VoIP «facile come una ricerca su Google».