La presentazione odierna del motore di ricerca “Volunia” (argomento già ampiamente approfondito) ha rappresentato un’occasione di grande interesse per il modo in cui l’Italia ha avanzato una propria proposta per il mondo della ricerca online. Chi l’ha visto come un anti-Google, chi come un alter-Facebook, chi come una start-up destinata a rapida fine, chi come la rivelazione per un nuovo modo di pensare la Rete. Tutto ciò, però, nel ristretto mercato italiano, conseguenza di una presentazione in madre lingua all’interno di un ateneo. La notizia è però presto arrivata anche fuori dai confini nazionali.
Ed è interessante pertanto dare ora un’occhiata a quel che dall’estero si dice della nuova proposta (disponibili, nel frattempo, i nostri primi screenshot), per capire come è stata accolta a poche ore dal taglio dei nastri e quanto credito abbia raccolto nella sua prima giornata alla luce del sole.
Tra i primi a commentare la novità v’è GigaOM, il che rappresenta per Volunia di per sé un successo quantomeno a livello comunicativo. Ma il giudizio è in questo caso sospeso: Bobbie Johnson non avanza analisi, ma si limita ad identificare tre punti deboli ravvisati in questa prima fase. Il primo a livello comunicativo: partire con un annuncio ai media significa esporti a giudizi repentini spesso penalizzanti per un progetto in erba; il secondo in termini di opportunità, poiché sono stati già in molti ad investire in progetti similari senza mai uscirne con successo (lo stesso Search Plus your World investe in parte in questa direzione); il terzo in termini competitivi: sia Google che Facebook difficilmente potrebbero consentire a chiunque di sfidare posizioni già conquistate, e la bontà dell’idea potrebbe pertanto non bastare. GigaOM chiude pertanto con non malcelato pessimismo, ma ricorda le basi solide in termini di studio ed investimento che il progetto è in grado di presentare in questa prima fase.
Forbes punta il dito soprattutto verso Massimo Marchiori: il suo passato nelle ricerche sulla tecnologia HyperSearch è l’elemento che oggi consente a Volunia di godere di stima. In questo caso si ricordano i 2 milioni di euro investiti coraggiosamente nel progetto da Mariano Pireddu, ma non si va oltre la semplice presa d’atto della nascita del gruppo e dell’inizio dei beta test privati.
Arriva anche una citazione dal Bangkok Post: sono rilanciate le dichiarazioni di Marchiori all’esordio e si rammenta l’intenzione di un futuro modello di business basato sull’advertising.
In linea generale emerge la volontà di Marchiori di tener lontano Volunia da velleità di sfida nei confronti di Google: il lancio in 12 lingue significa la ricerca di aumentare immediatamente la base degli utilizzatori, ma il sistema ad inviti terrà per un po’ di tempo il progetto sotto la tutela dei fondatori. Un giudizio più compiuto, le prove sul campo ed il definitivo passaparola accompagneranno l’approdo del motore sul mercato.
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