Le auto a guida autonoma rappresentano il futuro, ma già oggi è possibile utilizzare le stesse tecnologie per migliorare la sicurezza sulle strade. Tra due mesi, Volvo concluderà il progetto Non-Hit Car & Truck, portando a termine lo sviluppo di un sistema che può impedire gli incidenti, sfruttando una tecnologia di visione a 360 gradi. La casa automobilistica svedese spera che, dal 2020, nessuno morirà più o subirà gravi danni a causa dei veicolo privati o commerciali.
La principale difficoltà incontrata durante la realizzazione del progetto Non-Hit Car & Truck è stata creare un sistema di rilevazione in grado di raccogliere le informazioni registrare dai numerosi sensori installati intorno al veicolo. Ciò ha richiesto lo sviluppo di un framework centralizzato, denominato Sensor Fusion, che consente la condivisione dei dati provenienti da diversi dispositivi (sensori, videocamere, radar, lidar e GPS). Attraverso l’aggregazione di tutte le informazioni, il sistema può fornire una visualizzazione a 360 gradi dell’ambiente circostante e rilevare ogni oggetto potenzialmente pericoloso che il guidatore non è in grado di vedere in anticipo.
Questo sorta di tracciamento predittivo è importante soprattutto per prevenire i comportamenti, spesso imprevedibili, di pedoni e ciclisti. Il sistema identifica ciò che accade intorno all’automobile (o al camion) e interviene in modo autonomo, sterzando e frenando il veicolo senza l’intervento del guidatore. Un computer ha un tempo di reazione più elevato dell’essere umano, non dorme mai, non si distrae mai e osserva anche ciò che accade “alle spalle”, non solo avanti e di lato.
Volvo non ha pianificato una roadmap precisa, tuttavia il sistema Non-Hit Car & Truck dovrebbe arrivare sul mercato entro i prossimi 3-5 anni.