In attesa di risolvere il problema dell’autonomia, Volvo ha compiuto un notevole passo avanti nella ricerca di soluzioni che permettono di ridurre il peso, il costo e lo spazio occupato dalle batterie in un’auto elettrica. Dopo circa tre anni di sviluppo, il produttore svedese ha mostrato il prototipo di una Volvo S80 in grado di utilizzare l’energia immagazzinata in un nuovo materiale integrato nel telaio del veicolo.
La ricerca, finanziata dall’Unione Europea e guidata dall’Imperial College London, è stata avviata nel 2010 con l’obiettivo di trovare un sistema per lo storage dell’energia alternativo alle comuni batterie. Gli scienziati hanno identificato un materiale composto da fibra di carbonio, super condensatori e nano batterie che può essere modellato e inserito nel tetto dell’auto, nel vano motore, nelle portiere, nel bagagliaio e nei parafanghi.
Le batterie, necessarie per avviare il motore e fornire energia al sistema a 12 Volt della Volvo S80, si trovano un “sandwich” di fibra di carbonio e resina polimerica. La malleabilità del materiale ha consentito la realizzazione di sottili pannelli che sono stati integrati nel telaio dell’automobile. I ricercatori hanno così ridotto il peso del 50% e lo spazio occupato dalle batterie tradizionali. La completa sostituzione dei componenti di un’auto elettrica permetterà di ridurre il peso del 15%.
La ricarica può avvenire sia con il recupero dell’energia frenante, sia collegando l’auto alla presa elettrica. Il nuovo materiale dovrebbe garantire un’autonomia di 130 Km. Un ulteriore beneficio si otterrà in termini di rispetto per l’ambiente. La produzione di queste nano batterie è totalmente eco-friendly.