Era da un po’ che non si leggeva nella stessa frase le parole “Uber” e “guida autonoma”, soprattutto dopo il tragico incidente avvenuto durante i primi mesi del 2018: dopo questo avvenimento i test con Volvo erano stati effettivamente sospesi. Ora le società californiana e svedese tornano a parlare di questo argomento, dicendo di aver pronta la prima auto a guida autonoma.
Si tratta della Volvo XC90 con un sistema di guida autonoma sviluppato proprio da Uber, la famosa società che gestisce il servizio di mobilità. Il suv ha tutta una serie di funzioni di sicurezza e potrebbe aprire in futuro a un servizio di ride sharing completamente autonomo, senza autista.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’auto, sono previsti dei sistemi di backup di Volvo in caso di guasto che fermano il veicolo immediatamente, oltre a una alimentazione di riserva della batteria. Sono presenti poi diversi sensori che permettono al veicolo di muoversi in contesti urbani. L’accordo tra le due società è stato siglato nel 2016 e Volvo nei prossimi anni fornirà decine di migliaia di veicoli (24mila per la precisione) pronti per la guida autonoma. Ha detto Eric Meyhofer, CEO di Uber Advanced Technologies Group:
Lavorare in stretta collaborazione con aziende come Volvo è un ingrediente chiave per costruire in modo efficace una flotta sicura, scalabile e autosufficiente. Da tempo Volvo è nota per il suo impegno per la sicurezza, che è la pietra angolare del loro nuovo veicolo-base pronto per la produzione. Abbinato alla nostra tecnologia di guida autonoma, questo veicolo sarà un ingrediente chiave nella suite di prodotti autonomi di Uber.
Volvo stessa vuole utilizzare un concetto simile per le proprie auto a guida autonoma nei primi anni del prossimo decennio. Per le prossime generazioni dei modelli Volvo saranno introdotti sistemi per permettere la guida autonoma in aree determinate, tra cui anche tangenziali e autostrade, il tutto basato sull’architettura Spa2.
Ci sono ancora diversi dubbi sulle tecnologie per l’auto a guida autonoma, che non sembra ancora essere pronta del tutto per entrare nelle strade. Oggi si parla di livello 3, in un scala da 1 a 5 per la classifica della Sae: significa che occorrerà ancora qualche anno per la maturazione completa della tecnologia.