Il KERS (Kinetic Energy Recovery System) viene usato in Formula 1 per incrementare le prestazioni durante la gara. Volvo invece ha deciso di testare il sistema di recupero dell’energia cinetica per un altro scopo: ridurre i consumi di carburante del 25% con un costo pari ad un quarto di quello richiesto per la produzione di un sistema ibrido tradizionale. La casa automobilistica svedese ha montato il Flybrid KERS sulla S60 T5, collegandolo all’asse posteriore, mentre il motore a benzina comanda le ruote anteriori.
Il KERS cattura l’energia cinetica persa durante la frenata. Questa energia viene immagazzinata nel volano, che gira nel vuoto a 60.000 giri al minuto, fornendo ulteriori 80 HP, prima di iniziare a disperdere l’energia dopo 30 minuti. Il sistema permette di catturare 150 Wh in circa 8 secondi. Una Toyota Prius impiegherebbe un tempo tre volte maggiore. L’energia può essere usata subito per incrementare le prestazioni oppure conservata per ottenere una riduzione dei consumi fino al 25% e le emissioni di CO2.
Il volano è costruito in acciaio rivestito in fibra di carbonio. L’intero sistema pesa solo 30 Kg, non richiede manutenzione e dura praticamente per sempre. Le batterie agli ioni di litio presenti in una Volvo ibrida benzina/elettrica pesano 300 Kg e devono essere sostituite dopo una decina di anni.
Il KERS sviluppato dal produttore svedese potrebbe essere utile in ambito urbano, dove i freni sono usati spesso. Flybrid promette l’arrivo sul mercato del sistema entro il 2017. Gli ingegneri Volvo, invece, ritengono che la tecnologia non sarà pronta prima del 2020, ma sicuramente verrà integrata nelle auto di serie.