W3C: la Rete sia gratuita

Pubblicata dal W3C la Royalty‑Free Patent Policy: sugli standard del Web non potrà essere preteso il pagamento di diritti
W3C: la Rete sia gratuita
Pubblicata dal W3C la Royalty‑Free Patent Policy: sugli standard del Web non potrà essere preteso il pagamento di diritti

Il W3C (World Wide Web Consortium), l’organizzazione che sovrintende all’adozione
di standard sul Web, ha rilasciato un documento che, se approvato, esenterà
ogni raccomandazione del W3C da brevetti e licenze a pagamento.

La Royalty‑Free Patent Policy, rilasciata giovedì, propone che «per promuovere la più vasta adozione dei Web standard, il W3C cerchi di pubblicare raccomandazioni che possano essere adottate su una base Royalty‑Free (RF)», ovvero esente dal pagamento di diritti.

La RF stabilisce come precondizione per l’ingresso in un gruppo di lavoro
del W3C che i partecipanti (membri del W3C, esperti esterni e pubblico) inseriscano
ogni eventuale precedente diritto sotto la licenza RF, rinunciando alla riscossione delle royalty
per l’utilizzo di tale brevetto in uno standard Web. In caso di controversie,
è prevista la creazione di un gruppo interno chiamato PAG (Patent Advisory
Group).

Il documento del W3C sancisce la volontà di slegare gli standard per il Web da qualunque logica commerciale. Nel pubblicare quest’ultima Patent Policy, infatti, il PPWG (Patent Policy Working Group) si è espresso contro la RAND
(reasonable and nondiscriminatory), una licenza che autorizza i detentori
di un brevetto contenuto in una raccomandazione a richiedere il pagamento
di diritti, purché si tratti di somme “ragionevoli” e applicate a tutti secondo
le stesse condizioni. Per oltre un anno, la RAND è stata considerata una
possibile alternativa alla RF. «Dopo mesi di discussioni e svariate votazioni,
il PPWG ha concluso che non dovrà esserci alcuna procedura per l’inserimento
di tecnologie RAND nelle raccomandazioni del W3C», si legge nel documento.

La creazione di una licenza d’uso per le raccomandazioni del
W3C si era resa necessaria dopo che, nel 1999, la società Intermind aveva

vantato un brevetto su alcune parti del P3P (Platform for Privacy Preferences). Una prima stesura
della Patent Policy era stata pubblicata ad agosto del 2001. Il documento
attuale resterà disponibile per il dibattito pubblico per 6 settimane, fino
al 31 dicembre. Se tutto procederà secondo i piani, a marzo del 2003 la RF
Patent Policy diverrà una raccomandazione proposta e, a maggio del 2003,
otterrà pieno riconoscimento.

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