Realizzare robot umanoidi capaci di intervenire in situazioni reali d’emergenza, come ambienti danneggiati dai disastri naturali o da incidenti provocati dall’uomo. È questo l’obiettivo del progetto WALK-MAN, presentato e coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Nel corso dei prossimi quattro anni parteciperanno anche l’Università di Pisa, l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera, il Karlsruhe Institute of Technology (KIT) in Germania e l’Université Catholique de Louvain (UCL) in Belgio.
Lo scopo principale è quello di prendere i robot già esistenti e trasformarli in unità operative con prestazioni avanzate, adatte a location industriali o civili, come fabbriche uffici o edifici residenziali. A caratterizzarli la capacità di camminare come un essere umano e mantenersi in equilibrio, oltre a poter manipolare oggetti e dispositivi.
Gli eventi degli ultimi anni hanno reso più evidente la necessità di robot intelligenti e affidabili che possano essere utilizzati dopo un disastro, in modo rapido, per compiere attività troppo rischiose per l’uomo. Lo sviluppo dei robot umanoidi previsto dal progetto ci porterà alla definizione di robot che nella società del futuro saranno a tutti gli effetti dei nostri “collaboratori”, degli alter-ego artificiali cui potremo affidare compiti in situazioni pericolose per l’essere umano.
Sono queste le parole di Nikos Tsagarakis, coordinatore scientifico del progetto e ricercatore del dipartimento di Advanced Robotics di IIT, riportate nel comunicato stampa giunto in redazione. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo di WALK-MAN i team di ricercatori si concentreranno su nuovi sistemi di attuazione ad elevate performance, sullo sviluppo di un corpo robotico con cedevolezza intrinseca (compliant) e sulla progettazione delle mani, essenziali per rendere gli automi versatili ed efficaci in ogni situazione.
Alla fase di progettazione ne seguirà ovviamente una di collaudi approfonditi, che l’Istituto Italiano di Tecnologia condurrà in scenari realistici, replicando quegli ambiti in cui i robot si troveranno poi ad operare. In questa fase saranno coinvolti anche gli enti di protezione civile.