Walker Digital ha citato in giudizio oltre 100 aziende per aver utilizzato indebitamente una cospicua quantità di proprietà intellettuali, il tutto nel tentativo di recuperare una notevole cifra investita per le innovazioni registrate presso l’ufficio brevetti. Tra le aziende accusate figurano colossi del calibro di Apple, Sony, Microsoft, Groupon, eBay, Amazon, Facebook, WalMart e Google.
Sono 15 le denunce depositate dalla società per la violazione di brevetti proprietari che genererebbero, a coloro che li utilizzano senza averne pagato i diritti, ricavi che superano i 200 milioni di dollari. Non sono stati diffusi dettagli specifici su quali siano le proprietà intellettuali violate: il presidente della società Jay S. Walker ha semplicemente spiegato che si tratta di soluzioni di nuova generazione per risolvere i problemi in ambito business.
Il gruppo aveva comunque contattato le aziende responsabili delle violazioni prima di avviare la causa, ma mentre in poche si sono dette disposte a collaborare, moltissime hanno risposto dicendo che le loro richieste non sarebbero state prese sul serio: «Avviare queste pratiche legali non è una cosa che avremmo voluto fare. Abbiamo scovato molte aziende che basano alcune delle proprie attività commerciali su invenzioni di proprietà Walker Digital. Purtroppo, molte di queste aziende si sono rifiutate di negoziare civilmente e riconoscere il valore di mercato che deriva dall’uso delle nostre proprietà», ha spiegato il CEO di Walker Digital, Jon Ellenthal.
Walker Digital è stata fondata nel 1994 e detiene ad oggi circa 400 brevetti: ha investito diverse centinaia di milioni di dollari per creare quello che oggi è un ampio portfolio di invenzioni e di aziende operative e dunque tutelare i brevetti è parte fondamentale del modello di business, come ha sottolineato Ellenthal, in quanto permette di recuperare gli investimenti fatti ed al contempo di generare gli utili necessari a continuare ad innovare. Il fatto che molte aziende si siano rifiutate di utilizzare le licenze Walker Digital sotto un pagamento diretto ha costretto il gruppo ad avviare cause in massa.