Peter Thiel, co-fondatore di PayPal ed investitore tanto in LinkedIn quanto in Facebook, esprime sconcerto nei confronti di Wall Street denunciando la sfiducia che il mondo finanziario ripone nei nuovi grandi fenomeni del Web. Quella di Thiel è sicuramente un’opinione interessata, ma è comunque una stilettata non priva di argomentazioni alla luce di quanto successo con la quotazione di LinkedIn.
I numeri parlano chiaro: la quotazione che Morgan Stanley, Bank of America Merrill Lynch e JPMorgan Chase hanno dato alle azioni LinkedIn si è dimostrata profondamente differente da quella che ha invece stabilito il mercato dopo poche ore di quotazione pubblica. Le azioni LinkedIn hanno infatti raddoppiato il proprio valore già fin dalla prima giornata, per poi ripiegare leggermente nei giorni successivi, ma andando ben oltre il valore stabilito a tavolino.
Secondo Peter Thiel il potenziale dei nuovi fenomeni (LinkedIn prima, Facebook poi) non viene compreso a fondo dalle grandi banche d’affari, il tutto sulla scia di una certa “antipatia” che corre tra le vie di Manhattan ed i laboratori della Silicon Valley. Ed è questo un affondo che guarda lontano: nel prossimo futuro saranno molti i gruppi che cercheranno la quotazione in borsa, tra i quali Groupon e Zynga.
Ma il nome a cui tutti guardano è soprattutto Facebook, perché è sul social network di Mark Zuckerberg che si misurerà realmente il polso della situazione tra opportunità e rischi, ambizioni ed inevitabili timori per l’esplosione di una nuova bolla del Web.