Wall Street: tutti giù per terra e Apple ancora un po' più sotto...

Wall Street: tutti giù per terra e Apple ancora un po' più sotto...

La notizia del rifiuto del piano di salvataggio Bush è rimbalzata veloce da Washington per raggiungere New York e scatenarsi come una doccia gelata sui listini di Wall Street. Dopo un inizio contrastato il Dow Jones ha raggiunto quota -6,98%, bruciando in un’unica seduta 777 punti, un tonfo superiore a quello dovuto alla crisi per gli attentati terroristici del 2001. Oltre all’indice principale, è rimasto sul terreno del lunedì nero anche il listino dei titoli tecnologici. Il Nasdaq ha chiuso a circa nove punti percentuali sotto lo zero con forti perdite dovute all’estrema incertezza del momento.

Come in un vero e proprio bollettino di guerra, i grandi dell’informatica e dell’IT hanno perso cifre significative trascinati dall’ondata di pessimismo sui mercati innescata dal rifiuto del Congresso statunitense di avviare l’articolato e oneroso piano di salvataggio proposto da George W. Bush e dal responsabile del Tesoro Henry Paulson. Il titolo Apple ha così chiuso le contrattazioni a quota -17,4%, facendo registrare la sua peggiore prestazione nel corso degli ultimi otto anni. Il titolo di Cupertino è sceso del 18% in un’unica giornata, perdendo complessivamente 22,4 dollari di valore per singola azione, il cui prezzo si è fermato a 105,90 dollari, un declino che potrebbe segnare profondamente la prestazione del titolo per l’intero 2008.

Sensibili perdite anche per Microsoft, generalmente più solida nei mercati azionari anche nei momenti di crisi. Il titolo di Redmond ha perso 8,39 punti percentuali, portando le proprie azioni da un valore iniziale di 26,87 dollari ai 25,10 dollari di fine seduta. Male anche per il titolo Google, che per la prima volta negli ultimi due anni è sceso al di sotto dei 400 dollari. Le azioni di Mountain View hanno chiuso la difficile giornata con un corposo -9,50%, pari a una perdita di quasi 41 dollari per azione. In una sola seduta, le azioni Google sono passate dai 420 dollari dell’apertura ai 390 delle chiusura, con un picco negativo a 380,71 dollari.

Forti perdite anche per Yahoo, già sensibilmente provata da una condizione finanziaria estremamente altalenante, dovuta agli scossoni del primo semestre per il fallito accordo con Microsoft e all’incerto piano per ospitare gli annunci pubblicitari di Google. Il titolo di Sunnyvale ha chiuso la giornata a -10,68%, uno dei peggiori risultati dell’anno in corso. Una azione Yahoo vale ora 16,90 dollari, circa due dollari in meno rispetto all’apertura della seduta. Perdite simili anche per eBay, la società del portale per le aste online ha chiuso la giornata a -10,94%, e per Intel che ha registrato un -8,28%. Le forti perdite hanno anche coinvolto Sun Microsystems – con una chiusura a -9,69% – Rim Comcast e Nvidia, con perdite intorno al 12%, e SanDisk a -12,76%.

Una giornata da dimenticare e frutto di una bocciatura del piano di salvataggio che ha colto di sorpresa le borse, a mercati ancora aperti e in febbrile attesa per le notizie provenienti da Capitol Hill. La grande incertezza di queste ore potrebbe condizionare pesantemente la prestazione dei mercati, ma il repentino crollo dei prezzi potrebbe favorire – nel brevissimo periodo – l’effetto rimbalzo del gatto morto, con una ripresa temporanea sul terreno positivo dei principali titoli del Nasdaq. Formulare ipotesi è quantomeno prematuro, le variabili in campo sono numerose e potrebbero presto giungere nuovi provvedimenti da Washington e dal Vecchio Continente per arginare la crescente crisi.

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