Walter Isaacson, l’autore della biografia ufficiale di Steve Jobs, non ha dubbi: Google è più innovativa di Apple. Di primo acchito può sembrare una sorta di tradimento per l’uomo che è stato a più stretto contatto dell’iCEO negli ultimi mesi della sua vita. In realtà, l’intervista per CNBC che lo vede protagonista è più una sorta di sprono per Tim Cook: è tempo che il leader della mela morsicata passi all’azione.
L’occasione per queste argomentazioni è data da due grandi eventi che stanno caratterizzando il corso dell’ultima settimana: il viaggio di Tim Cook in Cina per l’accordo con China Mobile e l’acquisizione di Nest, azienda dell’ex Apple Tony Fadell, da parte di Google. Isaacson sostiene come l’accordo con China Mobile e il soggiorno di Cook siano di per sé straordinari per le politiche di Apple – Steve Jobs non ha mai voluto recarsi in Cina, sebbene con questa nazione e con Foxconn detenesse gran parte dei rapporti. Si tratterebbe del primo e vero distacco dalla precedente amministrazione, la prima manifestazione dell’impronta che Cook vuole dare all’azienda. Ma Google nel frattempo ha fatto di più: si sta insediando profondamente nella vita di tutti i giorni, con servizi integrati dalla posta elettronica agli smartphone, e ora con Nest farà propria anche la cosiddetta “Internet Of Things”, l’internet delle cose.
«L’acquisizione di Nest da parte di Google dimostra una sorprendente strategia forte e integrata nel connettere tutti i nostri device, le nostre vite… l’Internet delle cose è oggi reale, ci sono tutti questi device che vorremmo presto avere e Google sta per condurre i giochi. […] Le più grandi innovazioni arrivano oggi da Google. Fadell è stato uno dei membri del team che ha creato iPod. Era nel profondo della cultura Apple quando Apple era innovativa. Ora Fadell è in Google.»
Secondo il biografo, Apple deve ritrovare la sua dirompenza, la capacità di creare o ridefinire dei prodotti come nessun altro riesce a fare, che sia il mondo della TV, dei device indossabili, della fotografia digitale. E Tim Cook deve affermare la sua strada anziché recuperare quella di Steve Jobs, anche per ottenere maggiore fiducia dal board, oggi ancora profondamente legato alla figura del compianto iCEO.