Steve Jobs avrebbe in passato criticato Tim Cook, poiché poco orientato al prodotto. È quanto riferisce Walter Isaacson, il biografo ufficiale dell’iCEO di Apple, in un intervento relativo all’addio di Jonathan Ive alla mela morsicata. A quanto pare, l’autore sospettava da tempo una nuova strada per il designer britannico: un’intuizione poi concretizzata con la sua nuova azienda LoveFrom.
Isaacson ha parlato in occasione di un’intervista per CNBC, dove ha commentato proprio l’abbandono di Jonathan Ive dalle fila di Apple, sebbene il gruppo di Cupertino rimarrà il principale cliente della neonata LoveFrom. Secondo quanto reso noto, Tim Cook non avrebbe sviluppato con il designer britannico lo stesso rapporto raggiunto da Jobs, forse poiché meno orientato al prodotto e più all’organizzazione dell’azienda nel suo complesso.
Credo che le parole “spirituale” e “anime gemelle” siano giuste per Jobs e Ive. Non avevano solo un’unione mentale, ma anche una emozionale. Jobs era una persona orientata al prodotto e amava Jony Ive.
Stando al resoconto del biografo, ogni giorno Jobs si recava nello studio di design di Cupertino e, insieme al designer, ne analizzava ogni minimo dettaglio, dal jack delle cuffie alle prese, passando per molto altro. Un’abitudine che non avrebbe invece coinvolto Tim Cook, molto più interessato alla gestione e all’organizzazione di Apple nel suo complesso:
L’ho alleggerita un po’, nel mio libro Steve sostiene che Tim Cook possa fare tutto. Tuttavia, mi ha guardato e ha aggiunto: “Tim non è una persona orientata al prodotto”.
Non ultimo, Isaacson è intervenuto anche sulla smentita del CEO alle indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, relative alle tensioni proprio tra Cook e Ive. Secondo il biografo, Cook non sarebbe entrato nel dettaglio del report, mentre il designer avrebbe preferito trincerarsi nel silenzio:
Trovo interessante che Jony Ive non abbia detto niente.
Cook non ha voluto commentare le dichiarazioni di Walter Isaacson, ma già nel 2015 aveva preso le distanze dalla biografia, poiché poco in grado di rappresentare la grande empatia del fondatore di Apple.