La moda del Wardriving ha origine già dal 2002 negli Stati Uniti e indica la pratica di girovagare per la città al fine di navigare su internet senza pagare.
Il termine coniato, per definire questi loschi individui, prende il nome da un film del 1983 WarGames in cui il protagonista con il proprio computer effettuava il wardialing, cioè individuava la rete di una software house al fine di violarla e carpirne alcuni segreti.
Il fenomeno sembra ripetersi ora con la veloce diffusione delle reti WiFi. I wardriver si aggirano lentamente per le vie della città con il proprio laptop alla ricerca di segnali wireless emessi da access point. Infatti spesso le nostre reti wireless mancano di una protezione adeguata e sono accessibili da tutti i vicini.
La creazione di reti wireless è cosa ormai realizzabile da tutti, senza più il bisogno di ricorrere ad un esperto del settore ma spesso l’utente normale una volta realizzata la sua rete e messi in collegamento i suoi computer si ritiene soddisfatto e non si pone il problema di una protezione del segnale o di intervenire nei parametri di configurazione, la sola vista di termini come Ssid, Wep e Wpa gli fan venire la pelle d’oca!!!
Sono proprio queste le vittime dei parassiti senza fili ma di certo non si può dire che il wardriving sia un’attività legale. Nel nostro codice non ci sono leggi specifiche per punire questo genere di reato ma il Codice Penale può venire in aiuto con l’articolo 617-quater.
Lasciamo a Santi Lichieri e a Forum la risoluzione della legge senza andare a specificare come si comporta nel caso specifico, ma la connessione a reti wireless altrui non permette intercettazioni, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e perciò collegarsi a reti non proprie inviando o ricevendo dati può rientrare in questa tematica.
La posizione dell’utente che pratica il wardriving sarà ulteriormente aggravata se si riscontra da parte sua l’utilizzo di strumenti come la già recensita antenna artigianale Cantenna, o software come Net-Stumbler dedicato alla ricerca di access point.
Le pene previste spaventano e non sono da prendere sotto gamba: si rischia la reclusione da uno a quattro anni, e di certo andare in galera per aver navigato gratuitamente è parecchio ridicolo visto che dovremmo andare verso la navigazione gratuita in tutta la città ma per questo non è un buon motivo utilizzare reti di utenti inesperti per navigare a loro carico!
Cosa rischia invece un utente che non protegge la sua rete?
Bhe di certo non siamo tutti tecnici nel settore ma abbiamo le nostre responsabilità, almeno una password alla nostra wireless la potremmo mettere se poi vogliamo essere più efficienti non guasterebbe una protezione con il protocollo Wpa2, che utilizza il sistema di cifratura Aes, di cui ormai tutti gli access point più recenti sono dotati.
Per gli avvezzi alle tecnologie invece si segnalano anche altre protezioni come autorizzare solo determinati MAC address e modificare l’Ssid o nascondere le trasmissioni.
Il fenomeno del wardriving forse in Italia non è ancora molto sviluppato, ma se disponete di una rete wireless e sotto casa vostra vedete sempre la solita macchina con un tubo di patatine come antenna sul tetto, provate a controllare che dentro quell’auto non ci sia un parassita che vi sta rubando la connessione a internet.