L’avvento delle tecnologie e dei sistemi legati alla guida autonoma richiederà anzitutto un balzo culturale, lo scriviamo da anni. Ne è ben consapevole anche Waymo, divisione di Alphabet al lavoro sulle self-driving car, che ha scelto di mettere in campo un’iniziativa finalizzata proprio a informare il grande pubblico dei benefici connessi all’avvento dei veicoli in grado di muoversi senza conducente.
“Let’s Talk Self-Driving”, questo il nome della campagna, si compone di messaggi semplici e al tempo stesso diretti, firmati da organizzazioni e associazioni come la Mothers Against Drunk Driving (“Perché possiamo porre termine alla guida in stato di ebbrezza”), la Foundation for Blind Childer (“Perché tutti vogliono essere indipendenti”), il National Safety Council (“Perché tutti dobbiamo poter tornare a casa in sicurezza”), la Foundation for Senior Living (“Perché l’età non dovrebbe più essere un freno”) e la East Valley Partnership (“Perché il vostro tempo ha un valore”).
Il primo territorio interessato dall’iniziativa è quello dell’Arizona, uno degli stati dove già i veicoli self-driving stanno circolando da qualche tempo per una fase di test utile a raccogliere i feedback necessari a migliorare la tecnologia di bordo. In un secondo momento giungerà anche altrove, con messaggi diffusi su media digitali, in radio, online e su cartelloni affissi per strada.
Waymo, dal canto suo, fino ad oggi ha percorso oltre tre milioni di miglia in circa otto anni, focalizzando l’attenzione su aspetti particolari come il LiDAR in grado di acquisire in tempo reale immagini a 360 gradi di tutto ciò che circonda la vettura, riconoscendo via software la presenza di altri soggetti e la segnaletica, sia orizzontale che verticale.