Dei milioni di utenti che si connettono a Youtube ogni giorno solo lo 0,16% lo fa per inviare del materiale e, di tutti coloro i quali arrivano a Flickr, solo 2 su 1000 inviano proprio materiale fotografico. Le misurazioni sono firmate Hitwise, noto sito di monitoraggio e statistica delle ‘cose di internet’, e smorzano parzialmente l’entusiasmo da web 2.0 che è andato maturando negli ultimi mesi.
Lo “user generated content”, la produzione che viene dal basso, ne esce molto ridimensionato: gli utenti più attivi risultano essere quelli di Wikipedia che per il 4.6% contribuiscono alla formazione e alla correzione della grande enciclopedia online. Per il resto gli utenti sembrano essere l’equivalente dell’utenza degli old media, tendenzialmente fruitori e spettatori di contenuti generati da altri.
Infatti se la partecipazione ai siti web 2.0 non è esaltante come gli entusiasmi lasciavano immaginare, la fruizione e il loro successo è evidente. Hitwise rileva che negli ultimi due anni le visite ai siti di user generated content sono aumentate del 668% e nei soli Stati Uniti, nell’ultimo anno, il fenomeno è salito dal 2% al 12% (rispetto alle altre possibili attività in rete). Sembra dunque che a fronte di una ristretta ed esigua minoranza di produttori di contenuti digitali ci sia una folta maggioranza di utenti che sempre di più predilige questo tipo di contenuti rispetto a quelli di produzione professionale.
La categoria di maggiore successo è quella dei siti di condivisione fotografica, nella quale il web 2.0 ha una quota del 56% rispetto alle destinazioni più tradizionali. Di questo 56% ben il 46% è occupato dal leader Photobucket.