Rivoluzione, novità e tanto pubblico. Potrebbe essere riassunto così il Webbit 2003, l’attesissima fiera padovana quest’anno anticipata al mese di Maggio.
La formula vincente, che ha caratterizzato le due passate edizioni, è stata rivisitata e corretta per dare maggiore rilievo a seminari e workshop a scapito, probabilmente, di alcuni particolari organizzativi. A conti fatti si potrebbe dire che è stata un’edizione non proprio impeccabile anche se la buona volontà non è mancata.
Le novità
La novità più interessante riguarda l’impostazione generale data alla fiera. Non più un’area unica in cui racchiudere l’arena e gli stand bensì una suddivisione netta tra aziende e utenti.
Nel padiglione numero 7 era stata preparata l’attrazione maggiore di tutto l’evento: la grande arena suddivisa in postazioni per connettere il proprio pc ad una rete 100 Megabit. Intorno ai 1000 computer presenti erano state allestite alcune delle aule in cui si sarebbero svolti i workshop.
Il padiglione 8, invece, era interamente dedicato alle aziende del settore: Macromedia, Adobe, Apple, IBM, Microsoft.
Un Webbit fatto in tre: Webbitcon, WebbitPro, WebbitEdu.
- La prima soluzione (Webbitcon) era studiata per gli utenti e le piccole aziende. Le diverse community o i singoli operatori avevano, in questo modo, la possibilità di farsi conoscere, prenotando una postazione (corredata di insegna luminosa), all’interno dell’arena.
- Il WebbitPro, invece, era l’area dedicata alle grandi aziende dell’IT, ai professionisti della rete, alle medie imprese. Un modo per presentare i propri prodotti al grande pubblico.
- Infine il WebbitEdu, ossia un momento per discutere sulla formazione, la didattica, i progetti educativi della rete. Gli interessati a questa sezione potevano confrontarsi con alcuni importanti nomi dell’editoria e con i responsabili “Risorse Umane” di molte aziende.
La formazione
Accanto ai soliti Workshop, in questo Webbit 03 sono stati introdotti i seminari: mini-conferenze con l’obiettivo di trattare in modo più approfondito alcuni argomenti. Dopo aver seguito un percorso formativo prestabilito (da 3 a 5 seminari), veniva rilasciato anche un attestato che dimostrava la partecipazione ai vari incontri.
Questa nuova impostazione dava sicuramente nuovi stimoli a chi, a Padova, è andato soprattutto per apprendere e per capire come si sta muovendo Internet. Buono il successo generale dei corsi; ovvio che, essendo un evento aperto al grande pubblico, il livello didattico era di base, ma non senza qualche eccezione.
Sicuramente degni di nota i workshop a cura dei gruppi indipendenti sulla sicurezza: incontri in cui i partecipanti, oltre alla teoria, venivano sottoposti a prove pratiche.
Da menzionare anche i seminari proposti dalle grosse aziende come Microsoft e Macromedia; anche solo per curiosità era interessante seguire le dimostrazioni dei prodotti proposti dalle aziende.
Come spesso accade, invece, argomenti molto interessanti perdevano di fascino a causa di relatori poco preparati o non adatti a parlare in pubblico.
Insomma, tra seminari e workshop, ce n’era per tutti i gusti: dalla programmazione pratica ad argomenti teorici, venivano toccati tutti i punti principali che costituiscono il web italiano.
L’arena
Grande successo di pubblico anche per l’arena, il padiglione da dove ci si poteva collegare ad Internet con il proprio PC: non solo tutte le postazioni erano occupate ma ne sono state aggiunte altre a Webbit iniziato.
La fiera si presta sicuramente ad essere il miglior punto di incontro tra appassionati di giochi in rete o amanti del P2P. Ininterrotamente, per tre giorni, ci si poteva sfidare in battaglie mozzafiato a Quake III Arena, Half-life, Medal of Honor oppure decidere di scaricare ciò che più ci piaceva in ambito musicale o cinematografico. La scelta era vastissima.
Tuttavia qualche critica non può essere taciuta. La rete interna ha lavorato egregiamente. Qualche problema è sorto, invece, per la connessione esterna. Lo staff del Webbit 03 aveva già preannunciato che sarebbero stati introdotti dei limiti per assicurare a tutti una discreta porzione di banda. Tuttavia, però, qualcosa non ha funzionato al meglio. Che la rete esterna non fosse ai livelli dell’edizione 2001 lo si è capito subito, ma di certo non ci si aspettava una situazione simile: di giorno si navigava molto lentamente ma la notte era addirittura impossibile connettersi con l’esterno della fiera.
Non ci è dato sapere come mai sia accaduto questo: un sovraccarico della rete a causa delle molte persone connesse (più del previsto)? Problemi tecnici? Una rete decisamente inferiore rispetto alle precedenti edizioni?
L’importante è notare che le lamentele sono state veramente minime; d’altronde il popolo del Webbit era più interessato al gioco e allo scambio di file che a navigare su internet.
L’organizzazione
Qualche neo anche a livello organizzativo. A fronte di un minore prezzo del pass rispetto agli anni passati, erano stati eliminati i buoni pasto ma si poteva comunque mangiare all’interno della fiera ricevendo degli sconti particolari. Molti ragazzi, però, avrebbero preferito la formula delle edizioni passate.
Differenze (e problemi) anche per il sistema di preaccredito (per ricevere il pass per l’arena). Nessuna fila nelle passate edizioni, code di un’ora e mezza per tutta la mattinata di venerdì in cui veniva fatto ricompilare un modulo già spedito al momento del pagamento.
Stessa situazione per gli eroici partecipanti (la maggior parte) che avevano deciso di dormire in fiera. È stato ridotto lo spazio notte, sono aumentate le partecipazioni; il risultato è stato un sovraffollamento del dormitorio.
Non è stato raro ascoltare racconti di persone calpestate nella notte oppure di ragazzi che hanno deciso di dormire accanto al proprio pc. In compenso, visto anche il periodo, c’era l’acqua calda nelle docce.
Una kermesse sperimentale quella del 2003. Se la formula utilizzata quest’anno, dove il pubblico ha comunque risposto numerosissimo, è vincente verrà dimostrato al Webbit 04.