Ci sono motivi precisi che portano Webnews a sposare un evento come Internet Festival. La media partnership messa in atto, infatti, va oltre le dinamiche che sorreggono i rapporti tra il mondo degli eventi e la dimensione editoriale: è questione di feeling, di affinità elettive, di identificazione. Una scelta mirata e voluta, un modo per portare sullo stesso binario due realtà dalla medesima estrazione. La nostra redazione sarà quindi a Pisa anche quest’anno, rinnovando una partecipazione che viene a confermarsi anno dopo anno.
Internet Festival
Internet Festival è una perla rara nel panorama italiano: Pisa diventa baricentro dell’innovazione ed ha l’innata capacità di esplorare a fondo tematiche tanto importanti quanto sottili e dinamiche tanto evidenti quanto sfuggenti. Perché questa è l’innovazione. Il festival, e non è difficile capirlo fin da una prima occhiata sul programma, è all’insegna della qualità e dell’approfondimento: non uno show recitato sul palcoscenico della tecnologia, ma una disamina complessa e profonda dei temi più interessanti del momento. Se si vogliono inseguire le “forme di futuro”, raccontando al presente quel che accadrà, occorre giocoforza un approccio di questo tipo, mettendo assieme quantità e qualità attraverso un evento che scorre fluido tra le storiche vie di Pisa. Di porta in porta, partendo dall’Università di Pisa fino ad arrivare alla Normale, attraversando i luoghi che furono di Galileo e di Fibonacci: una passeggiata sotto la torre pendente è d’obbligo, ma serve più che altro come richiamo per lasciarsi affascinare anche dalle meraviglie della città toscana.
Il plauso va in primis al direttore Claudio Giua ed alla project leader Adriana De Cesare, perni attorno ai quali gravita la realizzazione dell’evento. Internet Festival è promosso da enti quali Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro.it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale Superiore oltre a Camera di Commercio di Pisa, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza. Anna Vaccarelli (IIT-CNR) e Gianluigi Ferrari (Università di Pisa) coordinano rispettivamente il comitato esecutivo e quello scientifico, mentre progettazione e organizzazione sono invece in capo alla Fondazione Sistema Toscana.
#sentiment
Attraversare il Ponte di Mezzo ed inoltrarsi tra le vie di Pisa in questa edizione 2017 del Festival significa avventurarsi in tematiche quali copyright, privacy, fake news, storytelling e molte altre cose ancora. L’Arno che scorre sotto il ponte è la summa di tutta la fiumana di argomenti che saranno affrontati tra il 5 e l’8 ottobre grazie alla tradizionale forma del festival diffuso: le location sono tutte ad ingresso libero ed a disposizione dei presenti ci sono i massimi rappresentanti in tema di innovazione provenienti da tutto il mondo. Occasione irrinunciabile, appuntamento di spessore per quanti sanno l’importanza di respirare questo tipo di profumi sia in tema economico che sociale, sia in ambiti strettamente tecnologici che sulle rive della politica o dell’impresa.
L’obiettivo dell’edizione 2017 è il #sentiment: in questa parola c’è la volontà di scattare una fotografia (o quantomeno un bozzetto) di una dinamica di forte evoluzione che, oggi come negli ultimi decenni, sta cambiando a fondo non solo il mondo della tecnologia, ma anche la società che con la tecnologia ha relazioni sempre più forti e di reciproca identificazione. Nella parola c’è il tentativo di giudicare quel che è stato e quel che stiamo per vivere, così da tentare di prevedere (o ambiziosamente direzionare) quel che accadrà.
Il giorno dopo
Il 9 ottobre prossimo Webnews.it spegnerà le proprie prime 10 candeline. Passeremo i giorni antecedenti tra le vie di Pisa, chiudendo questo primo decennio in un contesto prezioso e di grande qualità. L’8 ottobre abbasseremo il sipario su questi primi 10 anni proprio mentre lo stesso sipario scende su #IF2017, così da alzare nuovamente il sipario il giorno successivo ammirando l’alba del secondo decennio.
Pronti a rimboccarci le maniche, perché l’innovazione è un orizzonte: lo vedi soltanto quando sei disposto a guardare lontano.