Il Threat Research Team di Webroot (azienda con sede in Colorado che ha da breve esteso il proprio raggio d’azione internazionale con una sede specifica italiana) ha comunicato le dieci principali minacce che incombono sull’utenza del web in base ai dati rilevati nel primo trimestre dell’anno. La sintesi offerta da Richard Stiennon, vice presidente del gruppo, lascia trasparire un quadro della situazione dal trend di sviluppo pericoloso: «La nostra ultima ricerca mostra che gli individui che creano gli spyware trovano sempre nuovi e più insidiose modalità per infiltrarsi nei sistemi […] La crescente presenza di hijacker, dialer e keylogger nei nostri rilevamenti dimostra che la tendenza attuale è l’attacco diretto».
Questa la classifica delle «dieci più pericolose minacce spyware e adware emergenti in base alla loro individuazione e al loro impatto potenziale»:
- CoolWebSearch (CWS)
«[…] Programma di hijacking particolarmente pericoloso con dozzine di varianti, è stato trovato su quasi il 10% di tutti i sistemi analizzati» - Gator (GAIN)
«[…] Si trova solitamente abbinato a numerosi software gratuiti, tra i quali il noto programma di file-sharing Kazaa» - 180search Assistant
«[…] Programma adware in grado di mostrare pop-up pubblicitari specifici sul computer dell’utente. Ogni volta che viene inserita una parola chiave in un motore di ricerca o si visita un certo sito Web, 180search Assistant apre una finestra separata nel browser che mostra una pagina pubblicitaria correlata alla parola chiave o al sito visitato» - ISTbar/AUpdate
- Transponder (vx2)
- Internet Optimizer
- BlazeFind
- Hot as Hell
- Advanced Keylogger
- TIBS Dialer
La classifica è ricavata dall’analisi dei pericoli emersi nel monitoraggio (tramite i prodotti di sicurezza offerti dal gruppo webroot) di un clientela che annovera nomi quali Lufthansa, Siemens, Citibank, DaimlerChrysler e Sony. Il gruppo ha inoltre più volte aperto le proprie analisi alla diffida di prodotti Microsoft, suggerendo ad esempio a più riprese il passaggio a browser alternativi abbandonando il troppo pericoloso Internet Explorer.