Chiunque abbia dimestichezza con i social network, l’avrà sicuramente incrociata: si sta parlando di Sweet Brown, la donna afroamericana genitrice inconsapevole del martellante meme «Ain’t nobody got time for that!». Oggi la protagonista di immagini e video sul Web ha deciso di denunciare nientemeno che Apple.
Sweet Brown, al secolo Kimberly Wilkins, è diventata famosa in Rete per un’intervista rilasciata al canale NewsChannel 4 dopo l’incendio della sua palazzina. Dallo stile e dal linguaggio da afroamericana provetta, quelle che si è soliti vedere nei film un po’ stereotipati made-in-USA, la donna ha subito colto i favori del Web per l’istrionica lamentela nei confronti della bronchite, che pare l’abbia colta di sorpresa mentre cercava di sfuggire dalle fiamme. Dalla “performace” al telegiornale ne sono stati tratti remix su YouTube, video musicali, meme, account Twitter, pagine Facebook e chi più ne ha più ne metta. E così Sweet Brown è diventata una vera e propria star del Web, con tanto di tariffario per gettoni di presenza in trasmissioni televisive o eventi mondani.
«Ain’t nobody got time for that», nessuno può fermarsi e tossire mentre il fuoco divampa, ma evidentemente il tempo per una causa legale al colosso di Cupertino lo si è trovato. Secondo la Wilkins, infatti, per ben due mesi Apple avrebbe permesso la vendita su iTunes di un remix della sua performance, pur non essendo stato concesso alcun diritto di sfruttamento ai publisher che han deciso di lanciare il brano sulla piattaforma della Mela. La canzone, intitolata I Got Bronchitis, si è rivelata un piccolo successo in fatto di download, finché Apple non ha deciso di rimuoverla dal suo store.
I legali della webstar hanno inizialmente richiesto alla Mela il pagamento di 15 milioni di dollari per i danni economici e morali conseguenti all’accaduto, ma un nuovo aggiornamento della causa ha visto l’eliminazione della somma forse in favore di un accordo di diversa natura. Interrogata da NewsOK, la donna ha declinato ogni commento, rimandando il tutto alle decisioni della corte.
Forse anche dalle parti di Cupertino «ain’t nobody got time for that», ovvero nessuno ha avuto il tempo di vagliare che la vendita di un brano non avvenga in violazione della proprietà intellettuale e dei diritti connessi altrui. Di certo, qualora Sweet Brown vincesse, per Apple sarà decisamente evidente come il tempo sia denaro.
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