Mentre le azioni volavano oltre i 400 dollari, online Google viveva alcuni momenti di leggera difficoltà. Varie piccole sbavature sono infatti emerse durante l’ultimo weekend e, nonostante tutto sembri essere sotto controllo, l’importanza del nome impone un breve cenno a quanto registrato.
Innanzitutto è emerso un silente upgrade del servizio di posta elettronica Gmail: l’aggiornamento avrebbe corretto una falla tale per cui, entrando in possesso dell’url per l’accesso alla posta sul browser, un malintenzionato avrebbe potuto fare accesso alla posta di un altro utente. La falla è oggi corretta e secondo Google non ha mai comportato un serio pericolo in quanto un eventuale attacco alla casella di posta avrebbe potuto avere luogo solo dopo la deliberata consegna dell’url da parte dell’utente vittima.
Soprattutto la critica volge sul fatto che nessun cenno è giunto da Google, il che avrebbe fatto sì che l’utenza non fosse potuta venire a conoscenza del rischio corso e del nuovo status di sicurezza raggiunto. L’aggiornamento sarebbe avvenuto in data 18 Novembre ed avrebbe seguito di quattro giorni la precedente segnalazione firmata Anelkaos.
Un altro problema coinvolge Google Analytic: l’eccesso di domanda ha determinato vari problemi a livello di offerta e la decisione finale è stata quella di interrompere le sottoscrizioni al fine di mettere a punto una migliore startegia per accontentare tutti gli utenti desiderosi di fruire delle nuove statistiche gratuite messe a punto sulla base del software Urchin. Gli account attivi sarebbero al momento 234.725 e fino a data da destinarsi gli utenti potranno esclusivamente prenotare il servizio. Fin da subito i rallentamenti del servizio si erano fatti importanti ed era ampiamente prevedibile il fatto che tali disfunzioni fossero originate dall’accalcarsi dell’utenza ad una registrazione immediata del tutto.
Non è immune a problemi neppure il Google Sitemaps appena aggiornato a nuova versione: il sistema di upload di un file dal nome originato casualmente e necessitante di verifica online apre infatti ad ampie problematiche a livello di sicurezza. Se la cosa non impone gravi problemi per l’utente registrato, il problema permette però di poter monitorare le statistiche di siti altrui, venendo così a conoscenza di dati strategicamente importanti quali ad esempio le parole chiave più incidenti. Google ha ammesso il problema, ha promesso una solerte soluzione del tutto ed ha infine comunicato che tutte le sottoscrizioni avvenute nell 48 ore precedenti all’annuncio sarebbero state sottoposte a verifica.